Hanno Detto
Conferenza stampa Spalletti post Juve Roma: «Questa squadra vuole ritagliarsi un pezzo di storia e gloria personale. Sanno più gli avversari quanto è forte Yildiz che lui stesso»

Conferenza stampa Spalletti post Juve Roma: le sue dichiarazioni dopo il match della 16ª giornata di Serie A 2025/26
(inviato all’Allianz Stadium) – Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa dopo Juve Roma, valida per la 16ª giornata di Serie A 2025/26. Le sue parole.
COME HA GESTITO LA SQUADRA – «Al di là del risultato, la Roma è quella squadra che fa sempre uguale. Ti macina con questa continuità, frequenza ti altissimo livello, sa dove vuol andare, ti costringe a portare il blocco squadra basso e io non sono comodo quando la squadra è lì, sono ansioso. Conceicao e Yildiz hanno fatto fase difensiva, si dice che bisogna riempire la scatola della partita mettendoci tante cose. Loro sono troppo abituati a questo ritmo di partite qui, a questo livello di frequenza. Dobbiamo fare passi avanti ma ogni volta che abbiamo preso palla abbiamo rischiato di fare il terzo gol. Poi sono riusciti a sbrogliarne qualche altre e per un particolare non è venuta fuori una grande occasione. Nel secondo tempo molto bene secondo me, molte cose, quasi tutto. Nel primo tempo si arrivava sempre un po’ in ritardo sui loro quinti, sui loro tutta fascia. Cominciavano con queste conduzioni interne, la squadra si abbassava, ma sapevamo di poter faticare con loro perché si giocava contro una delle prime. Lo riconoscono tutti che la Roma è una di quelle forti del nostro campionato».
SI DIVERTE – «Ho paura di non averlo mai provato il divertimento…Secondo me ho qualche problema. Il divertimento è vedere i calciatori come erano ora negli spogliatoi che si abbracciavano, erano felici, contenti. È sempre di riflesso a quello che vedo fare alla gente intorno a me il mio esser contento. Ci sono cose da migliorare, perché sono lì a portata di mano e non si riesce ad avere questa continuità. Bisogna abituarsi a questo continuo cambiamento di partita, adeguarsi a questo cambiamento. Loro ti costringono ad avere l’uomo alle spalle, come ti muovi ti muovi c’è uno nel raggio di pochi metri e devi entrare nella mentalità della guerra locale. Siamo 11 uno contro uno, nel primo tempo l’abbiamo sofferto troppo. Ritardiamo sempre questa conoscenza, questa mappatura di ciò che abbiamo intorno. La seconda palla la vinceva sempre la Roma, è fondamentale aver vinto queste partite contro squadra che ti insegnano cosa riconoscere a questo livello. Poi se sposti in mezzo la partita, invece che spostarla 20 metri a metà campo si ha anche noi delle potenzialità. Thuram ha questo strappo, Cambiaso e McKennie ti ribaltano il tavolino in un attimo. Conceicao davanti ha quelle individualità. Forse gli avversari di Yildiz sanno più di lui stesso quanto è forte, ci può mettere ancora più roba. Poi è venuto a fare fase difensiva come fosse un centrocampista. Poi Zhegrova, quando lo porti nella metà campo non ti fanno ripartire. Ti manca uno, e loro questo uno in più te lo fanno valere. Ci han fatto due cross che potenzialmente potevano essere gol. Non ha lo strappo di 70 metri, contro queste squadre diventa difficile. Bisogna stare dentro questo equilibrio, con la speranza che i due palloni che ti dà riescano a sopperire alla qualità degli avversari. Lì devi far arrivare la lancetta al pari delle cose più e delle cose meno».
GRUPPO – «Il fatto che noi abbiamo a che fare con ragazzi attenti, determinati, vogliosi di ritagliarsi un pezzettino di storia in queste bacheca di questi corridoi…Se lo vogliono ritagliare anche loro e fa piacere. Stan cercando di lavorare per far parlare di loro stessi, è la qualità migliore che posso ricevere da loro stessi. Poi bisogna crescere, ci sono cose che sono evidenti di cui bisogna parlare, mettersi lì con grandissima umiltà. A me non frega di niente, ci sono delle analisi dentro la partita di stasera e bisogna prenderle, guardarle, fare meglio alcune cose ma siamo sulla strada buona. Li vedo allenarsi bene, essere un gruppo di amici, vogliosi di determinare per loro stessi e non quello che è stato il passato, ritagliarsi anche loro un po’ di gloria personale. Poi abbiamo tutto bello, spogliatoi belli, si cerca di diventare anche una squadra bella».
SCORRIBANDE – «Non so se ce la faremo a fare scorribande, perché ogni tanto ce le abbiamo e poi mettiamo le mani sui fianchi…Se reagisci sei sempre in ritardo. Non è una reazione ma un’anticipazione di quello che verrà, altrimenti è tardi. Le scorribande di Wesley: quello è un motore con una cilindrata. Le scorribande di McKennie, poi da altre parti non so se si riuscirà a tenerle nella continuità per 90′. Sono cose che dobbiamo affinare ma abbiamo tutto per captare qualcosa in più. Abbiamo disponibilità, qualità, poi i difensori devono partecipare di più, che divertimento è levare solo il pallone all’avversario? Mancini va dentro l’area, fa i triangoli, il terzo ancora di più faceva tutta fascia…Nel secondo tempo loro ti costringono a fare fase difensiva, non si aspetta che l’arbitro fischi nel calcio moderno, perché poi lo paghi. E poi ci sto male se la mia squadra sta lì a fare solo fase difensiva».
