Hanno Detto
De Paola non ha dubbi: «La Juve può tornare in corsa per lo Scudetto per un motivo. Mi piace il duello a distanza Spalletti-Allegri»
De Paola esalta il nuovo corso bianconero e crede nella rimonta Scudetto: critica a Fabregas e lode al coraggio tattico di Spalletti
L’intervento del giornalista Paolo De Paola ai microfoni di TMW Radio, ospite della trasmissione Maracanà, offre una panoramica lucida e interessante sul momento storico che sta vivendo la Vecchia Signora. L’analisi si concentra sulla profonda metamorfosi filosofica in atto alla Continassa, mettendo a confronto due modi diametralmente opposti di intendere il calcio: quello estremamente pragmatico del passato recente gestito da Massimiliano Allegri e quello propositivo, quasi ossessivo nella ricerca del gioco, dell’attuale gestione tecnica. Secondo l’opinionista, la vera novità risiede proprio nell’atteggiamento mentale richiesto alla squadra, una discontinuità netta che sta ridefinendo l’identità bianconera e riaccendendo l’entusiasmo.
DUELLO A DISTANZA – «Mi piace il duello a distanza tra Allegri e Spalletti sul modo di intendere il calcio. Spalletti si annoia quando vede la squadra difensiva, mentre Allegri in vantaggio si chiude. E’ questa la vera rivoluzione in casa Juve. Io sono molto fiducioso su Spalletti».
Questa fiducia non è cieca, ma basata sull’osservazione di un coraggio tattico che mancava da tempo a Torino. De Paola vede nella rosa attuale non solo una squadra in fase di costruzione, ma una contendente credibile per il titolo finale, capace di rientrare prepotentemente in corsa grazie a idee fresche che superano i dogmi del possesso palla sterile per abbracciare un’aggressività moderna. La chiave è il supporto societario a questa visione che accetta i rischi pur di dominare il campo.
RIMONTA SCUDETTO – «Può tornare per lo scudetto? Credo di sì, perché mi piace il calcio innovativo. Si torna alla lotta uomo contro uomo, le strade nuove le stanno trovando gli allenatori che hanno coraggio e vogliono cambiare qualcosa, se supportati anche dalle società».
Il focus si sposta infine sull’evoluzione tattica generale del campionato italiano, dove la staticità posizionale sta lasciando il posto al dinamismo e alla ricerca continua degli spazi liberi, un concetto che premia gli audaci e penalizza chi resta ancorato a vecchi schemi ormai superati, come accade ad altri tecnici emergenti.
CALCIO OMOLOGATO – «Il calcio si è omologato, ma qualcuno vuole cambiare. Andare a cercare gli spazi e non le posizioni è già qualcosa di nuovo, un gioco più offensivo e non il tiki taka. E per me rispetto a questo Fabregas è rimasto indietro rispetto agli altri».
