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De Siervo annuncia: «L’anno prossimo la Supercoppa non sarà in Arabia Saudita. Ci hanno fatto offerte da…»

De Siervo annuncia: «L’anno prossimo la Supercoppa non sarà in Arabia Saudita. Ci hanno fatto offerte da…». Parla l’ad della Lega Serie A
In attesa del fischio d’inizio di Bologna-Inter, seconda semifinale della Supercoppa Italiana, l’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, è intervenuto ai microfoni di Sport Mediaset per fare il punto sulle strategie di internazionalizzazione del calcio italiano. Il dirigente ha affrontato temi caldi come il futuro della competizione e la scelta, non priva di discussioni, di esportare alcune gare di campionato oltre i confini nazionali.
Riguardo alla sede della prossima edizione della Supercoppa, De Siervo ha chiarito che il ciclo in Arabia Saudita è destinato a concludersi, aprendo a scenari suggestivi: «L’anno prossimo non si giocherà in Arabia Saudita. Washington? Abbiamo tante offerte, anche e soprattutto da Asia e Medio Oriente. Milan-Como a Perth? E’ un sacrificio che chiediamo ai nostri tifosi, credo che lo abbiano compreso».
L’AD ha poi voluto difendere la visione globale della Lega, spiegando come il calcio debba necessariamente adattarsi alle dinamiche dei mercati internazionali per non perdere terreno rispetto ai competitor. Per De Siervo, lo spostamento di una singola gara come Milan-Como rappresenta un passo inevitabile in un panorama sportivo che sta cambiando rapidamente: «Abbiamo bisogno dei mercati internazionali. Siamo i primi ma tutte le grandi leghe giocheranno almeno una gara all’estero nei prossimi anni. Le leghe americane lo fanno da tempo, il Giro d’Italia partirà dall’Ungheria e si correranno fuori dall’Italia 3 tappe su 21. Noi parliamo dello 0,25%, un sacrificio piccolo per cercare nuovi spettatori e restare tra le prime 4 leghe al mondo».
L’obiettivo dichiarato è dunque quello di attrarre nuovi investitori e appassionati, garantendo alla Serie A la sostenibilità economica necessaria per competere con i giganti europei e mondiali. Sebbene il “sacrificio” richiesto ai sostenitori locali sia oggetto di dibattito, la dirigenza della Lega appare fermamente convinta che la strada per la sopravvivenza del sistema passi attraverso la presenza fisica del nostro campionato nei territori emergenti.
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