Di Canio consiglia il mercato Juventus: le sue dichiarazioni
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Di Canio consiglia il mercato Juventus: «A gennaio prenderei un profilo di questo tipo». E fa due nomi che scaldano i tifosi bianconeri

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Di Canio a Sky gela le aspettative dei tifosi sulla sessione invernale, sottolineando inoltre la difficoltà di reperire titolari di livello a stagione in corso

Mentre i tifosi della Juventus guardano al calendario con la speranza che l’arrivo del mese di gennaio possa portare in dote i rinforzi necessari per svoltare la stagione, dagli studi di Sky Sport arriva una doccia fredda firmata da Paolo Di Canio. L’ex attaccante, noto per le sue analisi dirette e prive di filtri diplomatici, ha smontato pezzo per pezzo la narrazione secondo cui un singolo innesto di qualità a centrocampo possa magicamente risolvere tutte le criticità mostrate dalla squadra di Luciano Spalletti. La sua riflessione non si limita ai nomi, ma affonda il coltello nella piaga dell’organizzazione di gioco e dell’identità, concetti che secondo l’opinionista sono prioritari rispetto a qualsiasi operazione di calciomercato.

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Di Canio utilizza paradossi illustri per rafforzare il suo concetto. Citando mostri sacri del ruolo come Toni Kroos o Luka Modric, l’ex calciatore spiega che nemmeno la loro intelligenza calcistica superiore sarebbe sufficiente in un contesto tattico confuso o privo di certezze. Il rischio, concreto e tangibile, è che anche un fuoriclasse finisca per essere risucchiato nella mediocrità generale se la squadra non ha spartiti chiari. Se i compagni non si muovono, se le linee di passaggio non ci sono e se la pressione avversaria è costante, anche il regista più “evoluto” finisce per affondare. È un monito severo: prima di comprare, bisogna costruire un’anima alla squadra, altrimenti i soldi spesi rischiano di essere vanificati da un ambiente tecnico non ricettivo.

IDENTITÀ E RISCHIO – «Ma arrivasse anche un evolutissimo, magari un Kroos dei vecchi tempi o un Modric dei vecchi tempi, magari. Ma in questo contesto rischia anche lui di naufragare se non c’è un’identità».

Oltre al problema tattico, Di Canio solleva una questione puramente pragmatica legata alle dinamiche del mercato di riparazione. La sessione invernale è storicamente avara di grandi colpi per un motivo molto semplice: le grandi squadre, quelle che hanno in rosa i giocatori “evoluti” che servirebbero alla Juve, non si privano dei loro titolari a metà stagione. Pensare di andare a bussare alla porta di un top club europeo e farsi dare un centrocampista che sposta gli equilibri è pura utopia.

MERCATO IMPOSSIBILE – «E soprattutto è difficile che possa prendere un giocatore evoluto, chi te lo dà un titolare di un’altra squadra?».

Le parole di Di Canio suonano come un avvertimento alla dirigenza e all’ambiente: non aspettatevi il salvatore della patria a gennaio, perché molto probabilmente non esiste o non è in vendita. La vera “riparazione” deve avvenire alla Continassa, durante gli allenamenti, trovando quella fisionomia che ancora manca.

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