Hanno Detto
Faraoni racconta Tudor: «Non ha problemi ad andare contro tutti pur di proteggere la squadra! Se non vai forte in allenamento con lui non giochi… La sua mentalità ve la spiego con questo esempio»

Faraoni, allenato da Tudor al Verona, ha parlato così dell’attuale tecnico della Juventus. Ecco tutti i retroscena
Parole importanti di Davide Faraoni su Igor Tudor, suo allenatore al Verona. Cosa ha detto sul tecnico bianconero.
TUDOR – «Non lo conoscevamo da primo allenatore, ma si è rivelato l’uomo più importante di quell’anno. Abbiamo dato continuità al gioco di Juric, avevamo una squadra forte. Lui è stato molto intelligente e maturo, ci ha dato più tranquillità nel gioco. Lasciava tanta libertà ai 3 davanti, così sono esplosi Caprari, Barak e Simeone: era uno dei tridenti più prolifici d’Europa. Ogni volta che salivamo con la palla eravamo pericolosi. Sapevamo che il gol potevamo farlo sempre, come la Juve attuale: quanto è divertente una partita come quella contro l’Inter o col Borussia?».
RAPPORTO CON I GIOCATORI – «A volte risulta duro, ma è molto più comprensivo di quanto si possa immaginare. Di sicuro non ti nasconde niente. Sa affrontare chiunque, anche a muso duro. Ma ha il solo obiettivo di farti crescere. Mentalità? La spiego con un esempio: eravamo già salvi ad aprile. Reduci da un bel filotto, perdiamo 2-0 a Milano contro l’Inter, con una prestazione così così. Bene: ci ha tolto due giorni di riposo. Tudor vuole il massimo, la sola salvezza non bastava. Lui per dare, doveva avere. Ci spinse ad andare oltre i nostri limiti, non si accontentava mai. E poi c’è una cosa che ho apprezzato tanto di Tudor. Se non andavi forte in allenamento non giocavi. Non è una frase fatta, valeva per tutti, era molto democratico. Ci portava molto rispetto, ma pretendeva tanto. E non guardava in faccia nessuno: così è diventato credibile ai nostri occhi».
MOMENTI DI TENSIONE – «Sì, perché con lui vai allo scontro. Ma è sempre stato dalla parte del gruppo. Quando c’era da parlare col direttore o con la società, lui si è imposto sempre e ha fatto sentire le nostre ragioni. Non ha problemi ad andare contro tutti pur di proteggere la squadra. Per esempio: non gliene frega niente dei contratti in essere. Infatti non mi stupisce il rendimento di Vlahovic: se lui crede nel giocatore, insiste».
ALLA JUVE – «Penso che questi anni gli siano serviti per crescere ancora. Anche la Lazio è stata di sicuro una parentesi formativa. Quando sei alla Juve qualcosa devi lasciare, lui sicuramente sta gestendo la sua personalità in maniera diversa dal Verona. Ma sono sicuro di una cosa: Tudor è talmente intelligente da capire le cose senza che gli vengano fatte notare. Ho avuto tanti ottimi allenatori, ma lo stimo molto: è un grande, farà molta strada».
