Finale d’orgoglio, la Juve batte l’Atalanta. Ma i dubbi sul futuro rimangono
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Finale d’orgoglio, la Juve batte l’Atalanta. Ma i dubbi sul futuro rimangono

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Prova d’orgoglio dei bianconeri che superano l’Atalanta e conquistano la 14° Coppa Italia della storia. Ultima in bianconero per Buffon

Kulusevski e Chiesa decisivi, Buffon solleva la Coppa Italia all’ultima in maglia bianconera, per gentile concessione di Chiellini. La perfetta sintesi di quello che nei piani di inizio stagione avrebbe dovuto essere questa Juve: un gruppo disomogeneo spinto dall’entusiasmo dei giovani e guidato dall’esperienza degli anziani. Invece si è rivelata un’annata più complicata e meno vincente del previsto, con due squilli (Supercoppa e Coppa Italia), troppi passaggi a vuoto, e la qualificazione alla prossima Champions appesa agli ultimi 90 minuti del campionato. La Juve che aveva in mente Pirlo probabilmente si è intravista soltanto a sprazzi, a inizio gennaio e in questo finale tiratissimo, per la riconferma in panchina difficilmente basteranno due trofei e l’eventuale qualificazione alla Champions. Ma intanto la Juve si gode la 14° Coppa Italia della sua storia, l’ultima di Buffon che saluta con un trofeo dopo aver eguagliato Maldini e Mancini (sesta Coppa Italia in bacheca) e commuove Agnelli in un abbraccio senza freni sul campo.

Al fischio finale è festa vera, quasi inusuale per una Juve abituata a macinare scudetti e finali come noccioline, uno sfogo fisiologico dopo le ultime settimane travagliate con tensioni crescenti fuori e dentro il campo. La Juve nel giro di una manciata di giorni ha dimostrato di poter battere i Campioni d’Italia dell’Inter e la squadra che probabilmente gioca meglio in serie A, l’Atalanta, due vittorie che alzano la consapevolezza ma aumentano i rimpianti di quello che avrebbe potuto essere e non è stato. E ora? Bisogna trovare il punto di equilibrio tra facili entusiasmi e una tabula rasa che non porterebbero benefici immediati. Ragionando insieme e valutando stimoli e volontà per l’anno prossimo, da Pirlo a Ronaldo passando da Dybala e Chiellini. La qualificazione alla Champions diventa imprescindibile, ecco perché la prossima stagione della Juventus inizia a Bologna.

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