GENTILE: «Tra me e Scirea collaborazione. Oggi questo non esiste»
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GENTILE: «Tra me e Scirea grande collaborazione. Oggi questo non esiste» – VIDEO

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Gentile è intervenuto alla mostra al J Museum dedicata all’indimenticabile capitano bianconero: ecco le sue parole

(dal nostro inviato) Claudio Gentile è presente alla mostra dedicata a Gaetano Scirea, al J Museum. Ecco il suo ricordo del compagno di squadra e amico, con qualche riflessione sul calcio di oggi.

DIFFERENZA TRA IERI E OGGI – «Ricordo con grande senso che molti giocatori di quell’epoca hanno insegnato molto anche a me. Questo è molto importante, soprattutto come ti dovevi comportare, chi dovevi rispettare. Oggi invece è diverso, non è che è colpa di qualcuno, il mondo cambia e dobbiamo adeguarci».

SCIREA – «Scirea faceva fare il lavoro sporco a Gentile? Eh sì, però lo facevamo insieme, non è che lo facessi solo io, perchè lui da dietro mi comandava. Mi diceva “entra” ed io entravo, poi subentrava lui e faceva il resto. Oggi non c’è più questa collaborazione».

UNICO – «Diciamo che il suo ruolo è sparito, quindi non si può neanche dire “questo assomiglia a Gaetano”. E’ unico perchè nessuno dopo di lui è stato in grado di coprire alla grande come ha fatto lui negli anni successivi».

JUVENTUS – «La Juve di oggi a me piace moltissimo, quando la Juve vince io sono felice, perchè sono juventino da quando ero ragazzino. Vedo che ogni anno ci manca qualcosa per vincere quella maledetta coppa… speriamo di riuscirci quest’anno».

DE LIGT – «Non posso giudicare, perchè ho visto mezza partita. Ha 19 anni, penso che possa migliorare molto soprattutto in questa squadra perchè ha dei compagni un po’ anzianotti che hanno molta esperienza e quindi possono essere molto utili per lui».

DIFESA OGGI – «Quale difesa è migliore? Vediamo alla fine, perchè le difese si valutano a fine campionato, da quanti gol si subiscono e che cosa hai vinto. Abbiamo molto da aspettare per vedere qual è la difesa che da più garanzie, anche se in questo momento non ce n’è granchè. Neanche quella juventina? No, direi di no».

ATTACCO O DIFESA – «Si vince con le migliori difese. Io sono sempre dell’idea che prima cosa è non prenderle, poi davanti… Ci sono stati degli anni in cui vincevamo 1-0 e non ci rimontavano più, oggi sul 3 a 0 non sei nemmeno sicuro di vincere, oppure fai fatica a vincere. Questa regola va bene sia in Italia che in Europa, se la difesa è buona mal che vada la partita finisce 0-0, invece se fai un gol hai vinto la partita. Quindi meno prendi, più è probabile che tu riesca a stare sempre là davanti».

 

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