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Graziani non si nasconde: «Stimo molto Spalletti, ma quella mossa a Firenze è stato un regalo alla Fiorentina»

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Graziani critica i cambi tardivi di Spalletti contro la Fiorentina: inserire le punte nel finale è inutile, serve più coraggio per vincere

Il pareggio per 1-1 rimediato sabato allo stadio Artemio Franchi contro la Fiorentina continua a far discutere. Se da un lato la Juventus ha mostrato carattere recuperando lo svantaggio, dall’altro la gestione dei momenti chiave del match da parte di Luciano Spalletti è finita sotto la lente d’ingrandimento della critica. Ospite della trasmissione La Nuova DS su Rai Sport, l’ex attaccante e campione del mondo Ciccio Graziani ha analizzato la prestazione dei bianconeri, soffermandosi in particolare sulla gestione delle sostituzioni, giudicate troppo tardive per poter incidere realmente sull’inerzia della gara.

Secondo l’opinionista, avere a disposizione cinque cambi è un vantaggio strategico enorme che però va sfruttato con tempi diversi. Attendere gli ultimi istanti per inserire forze fresche, specialmente in attacco quando si cerca la vittoria, rischia di vanificare il potenziale della panchina.

CAMBI TARDIVI – «Con i cambi si cambia mezza squadra, cinque cambi sono tanti ma vanno fatti in tempo.»

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Spalletti Juve, l’ingresso di Openda e David nel mirino

La critica di Graziani si è fatta più specifica citando i nomi dei due attaccanti entrati nel finale: Loïs Openda e Jonathan David. I due giocatori, arrivati dal calciomercato con grandi aspettative ma finora poco utilizzati, sono stati gettati nella mischia solo all’88′ minuto, quando ormai la partita era incanalata verso il pareggio e il tempo a disposizione per creare occasioni era nullo.

CAMBI REGALATI – «Io stimo tanto Luciano però se vuoi far cambiare la partita, vuoi aumentare la forza d’urto nel gioco d’attacco e Openda e David li fai entrare all’88’ quando la partita è finita sono cambi regalati, o li fai entrare prima o non li fa entrare proprio.»

L’analisi si è conclusa con una riflessione più ampia sull’identità della squadra. Per Graziani, questa indecisione o ritardo nelle scelte è sintomo di una Juventus che non ha ancora trovato la sua quadratura definitiva e la cattiveria necessaria per chiudere le partite.

SQUADRA SENZA CONCETTO – «Anche questo è il concetto di una squadra che la Juventus non sta dimostrando, i cambi vanno fatti prima altrimenti vanifichi tutto il resto»

Le parole di Graziani suonano come un monito in vista dell’imminente sfida di Champions League contro il Bodo Glimt. In Norvegia, Spalletti (che potrebbe lanciare Vlahovic titolare dopo l’ottima rifinitura) non potrà permettersi esitazioni: servirà coraggio e tempismo perfetto per portare a casa i tre punti.

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