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Graziani sicuro: «La Juventus trarrà benefici da Spalletti. Rispetto a Mancini c’è una grande differenza sotto questo aspetto»

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Graziani sull’esonero di Tudor e l’arrivo di Spalletti: il tecnico croato ha pagato il carattere, l’ex CT è il migliore ma la squadra non è da Scudetto

L’esonero di Igor Tudor e l’imminente arrivo di Luciano Spalletti scuotono il mondo Juventus. A commentare la situazione è l’ex campione del mondo Ciccio Graziani, intervenuto ai microfoni de La Domenica Sportiva. L’opinionista ha analizzato le colpe della gestione Tudor, ha promosso senza riserve la scelta di Spalletti e ha individuato in Teun Koopmeiners la prima, vera missione del nuovo tecnico.

Graziani: Spalletti, il migliore per ripartire

Secondo Graziani, di fronte a una crisi conclamata, la Vecchia Signora ha fatto la scelta migliore possibile, assicurandosi un allenatore di livello top, l’unico in grado di dare la scossa necessaria.

LA SCELTA DI SPALLETTI – «Spalletti è uno dei più bravi non solo nel campionato italiano, ma anche nei vari campionati d’Europa. Volendo potrebbe avere l’ambizione di allenare anche il Bayern di Monaco, per esempio. Ha vinto lo Scudetto a Napoli, ha fatto tante cose importanti nella sua carriera. L’unico errore vero che ha fatto grave è quello che voleva far diventare la nazionale in una squadra di club, l’ho sempre detto e continuo a sostenerlo.»

IL CONFRONTO CON MANCINI – «La Juventus può avvantaggiarsi perché lui ha carattere, ha personalità, ha idee, ha carisma. Io penso che, dopo Tudor, meglio di Spalletti come tecnico fermo, non c’era tra gli allenatori di un certo livello. Non ce ne sono, ci potrebbero essere Mancini, ma ha un modo di fare calcio un po’ diverso da Luciano. Luciano è più sanguigno. Io penso che la Juventus possa trarre davvero dei grandi benefici perché lui ha un impatto forte sulla squadra».

Graziani: gli errori di Tudor e i veri obiettivi della Juve

L’ex attaccante ha poi analizzato i motivi che hanno portato all’esonero di Igor Tudor, sottolineando come, al di là dei risultati non disastrosi, il tecnico abbia pagato un atteggiamento e una mancanza di continuità.

I LIMITI DELLA JUVE – «C’è stata poca continuità. Per esempio, dopo la vittoria per l’Inter, in quella maniera di rimonta sembrava fosse arrivata la Juventus. La Juventus è una squadra che è molto giovane, anagraficamente, quindi qualcosa si perde per strada. Però io continuo a pensare che la Juventus è un’ottima squadra per cosa? Non per vincere lo Scudetto, non parte per vincere lo Scudetto, parte per essere competitiva per i primi quattro posti. Poi può succedere di tutto.»

LE COLPE DI TUDOR – «Tudor ha pagato un po’ il suo carattere, un po’ l’essersi sentito quasi sempre precario. Io non l’ho mai visto saldamente al comando di questa squadra a livello di comportamento, a livello di riferimenti, anche con la società, forse poco dialogo, più discorsi, più polemiche, più sotterfugi. Perché poi vai a vedere la Juventus, oggi ha tre punti meno del Milan e dell’Inter, ha 15 punti voglio dire, siamo alla nona giornata, non mi sembra che stia facendo qualcosa di disastroso.»

Graziani: la missione di Spalletti è recuperare Koopmeiners

Infine, Graziani ha individuato la prima, vera sfida che attende Luciano Spalletti: recuperare i giocatori che hanno deluso, e uno su tutti.

IL RECUPERO DI KOOPMEINERS – «E alcuni calciatori, è vero, si deve pretendere che diano qualcosa di più e qualcuno va recuperato. Caro Luciano, devi recuperare assolutamente Koopmeiners deve con te riuscire ad essere un giocatore serio, perché fino ad oggi non l’abbiamo ancora più visto».

Graziani, l’esonero di Tudor e l’arrivo di Spalletti: «Una scelta giusta, ma la Juve non è da Scudetto»

L’ex campione del mondo analizza la situazione bianconera: l’esonero di Tudor è figlio di un carattere difficile e di un senso di precarietà. Spalletti è un top, ma non basterà per vincere il titolo: l’obiettivo resta la Champions. E la prima missione è recuperare Koopmeiners, un giocatore irriconoscibile

L’analisi di Graziani è dunque chiara: la Juventus ha fatto la scelta migliore ingaggiando un allenatore “sanguigno” e di personalità come Spalletti. L’obiettivo, però, non deve essere lo Scudetto, ma un piazzamento tra le prime quattro. L’esonero di Tudor, secondo l’opinionista, è figlio più di un senso di precarietà e di un carattere difficile che di risultati sportivi disastrosi (solo 3 punti in meno delle prime). La missione del nuovo tecnico sarà ora quella di dare continuità e, soprattutto, di recuperare giocatori chiave che si sono persi, primo fra tutti Teun Koopmeiners, definito irriconoscibile e non ancora un “giocatore serio” in questa stagione. La palla passa a Spalletti, l’uomo giusto per una sfida complessa.

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