Haaland e Kvaratskhelia erano già a Torino: la Juventus dei rimpianti sarebbe stata ingiocabile
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Haaland e Kvaratskhelia erano già a Torino: la Juventus dei rimpianti sarebbe stata ingiocabile

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Haaland e Kvaratskhelia erano già a Torino: la Juventus dei rimpianti sarebbe stata ingiocabile. Solo sfiorati, avrebbero cambiato la storia recente del club

Con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va da nessuna parte ma, a sensazione, con Erling Haaland e Khvicha Kvaratskhelia la Juventus da qualche parte sarebbe andata. Un bel posto probabilmente.

Un bel posto‘ è anche quello che Erling pensò nel 2017 quando fu invitato, non ancora maggiorenne, a visitare il centro d’allenamento di Vinovo. La Juventus riservò a lui e al padre due seggiolini all’Allianz Stadium per il derby d’Italia con l’Inter. C’era insomma la grande voglia di convincere quel ragazzone norvegese a firmare con la Juve. I grandi artefici dell’affare sulla tratta Italia-Norvegia erano il dg della Juventus Federico Cherubini (all’epoca responsabile del settore giovanile) e l’agente Vincenzo Morabito, intermediario tra i bianconeri e il Molde, il club nel quale giocava il giovanissimo attaccante scandinavo. 

«Cherubini andò in Norvegia diverse volte», ha raccontato Morabito in un’intervista a Tuttosport: «La famiglia e il ragazzo rimasero molto impressionati dalla Juve al punto che in pochissimo tempo arrivò l’ok per provare a intavolare una trattativa con il Molde. I dirigenti del Molde, seppur la Juventus in quel momento fosse l’unico top club ad aver fiutato il talento di Haaland, spararono una richiesta incredibile per un 17enne: 10 milioni! Però, visto che Haaland gradiva la destinazione bianconera, si dimostrarono disponibili a valutare una proposta più articolata. Cioè 2.5 milioni subito, comunque una cifra notevole per giovane che giocava in Norvegia, e il 50 per cento sulla futura rivendita».

Ma pure quei 2.5 milioni alla fine vennero considerati troppi dalla dirigenza della Juventus. Lo rivelò l’ex ad ad bianconero Beppe Marotta: «Un colpo mancato nella mia carriera? Dico Haaland. Quando ero alla Juve, potevo prenderlo per circa 2-2.5 milioni di euro. Ma ai tempi non abbiamo avuto la forza di andare in extra-budget». Una tesi confermata anche dall’attuale ds del Tottenham Fabio Paratici, in quel 2018 braccio destro di Marotta: «Haaland è stato vicino alla Juventus quando aveva 16-17 anni e giocava in Norvegia». Oggi invece gioca nel Manchester City e segna cinque gol in 63 minuti nel ritorno degli ottavi di finale col Lipsia. È un record condiviso con Messi e Luiz Adriano: a soli 22 anni può contare qualcosa 33 gol in Champions in appena 25 partite disputate. Quei 2.5 milioni oggi sembrano la mancia da dare al driver delle pizze.

E a proposito di consegne (in questo caso mancate): nel 2021 la storia, purtroppo per la Juventus, si ripete. Paratici avrebbe voluto portare Khvicha Kvaratskhelia a Torino e pure il georgiano andò in visita alla Continassa, rinnovato quartier generale bianconero. L’allora dg lo avrebbe voluto regalare ad Andrea Pirlo come alternativa a Federico Chiesa, anticipando la concorrenza del Bayern e dei club inglesi. Ma questa volta non furono solo i soldi a mandare i fumo la trattativa. Nella primavera 2021 la Juve getta le basi per l’imminente rivoluzione societaria con il passaggio del testimone tra Paratici e Cherubini. Il nome di Kvara viene momentaneamente accantonato: il georgiano resta al Rubin Kazan e in seguito, a causa dello scoppio del conflitto ucraino, si trasferisce alla Dinamo Batumi, in patria. Pochi mesi più tardi sarà il d.s. del Napoli Cristiano Giuntoli a fiutare l’affare e a portare in Italia per 10 milioni. E questo è uno dei motivi per cui la Juve sta pensando a lui per il ruolo di ds del nuovo corso bianconero. Sarebbe forse il miglior modo per cancellare vecchi rimpianti.

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