Hanno Detto
Hauge avverte la Juventus e lancia la sfida: «Chi viene a giocare qui da fuori rimane spiazzato, ci sono quattro fattori da non sottovalutare»

Hauge avverte la Juventus: l’atmosfera e il sintetico spiazzano gli avversari, il club norvegese ha una forte identità e consapevolezza
La Juventus scende in campo questa sera contro il Bodo Glimt in una partita cruciale di Champions League, ma deve fare i conti con un avversario che, nonostante le dimensioni ridotte, ha ormai acquisito una mentalità europea e una forte identità. A confermare questo spirito è Jens Petter Hauge, ex giocatore del club norvegese e del Milan, che in un’intervista a La Gazzetta dello Sport ha avvertito i bianconeri sulle difficoltà che troveranno all’Aspmyra Stadion.
Hauge ha ripercorso il momento in cui, quattro anni fa, il Bodo ha cambiato pelle, citando un match che, pur perso, ha dato consapevolezza al club norvegese e lo ha lanciato verso il grande calcio (e Hauge al Milan).
IL BALZO DI BODØ – «A Milano, in quel settembre di quattro anni fa, capimmo che potevamo elevarci e guardare negli occhi avversari molto più quotati di noi. Quella sera nacque un Bodø diverso, più consapevole. Una storia che stiamo ancora scrivendo. Perdemmo, ma ci divertimmo. Ricordo il caos dopo la partita: il direttore sportivo mi disse “Jens, ti vogliono…”. Il telefono impazziva e poche ore dopo ero ufficialmente un giocatore del Milan.»
Bodo Glimt Juve, il campo spiazza gli avversari
L’attaccante ha poi lanciato un monito alla Juventus di Luciano Spalletti, che deve affrontare non solo l’avversario, ma anche condizioni ambientali estreme.
LE DIFFICOLTÀ AMBIENTALI – «Giocare qui è complicato: 8.000 tifosi caldissimi, temperature sotto zero, vento tagliente, campo sintetico e persino la neve. Chi viene da fuori ne rimane spiazzato. Roma e Lazio lo sanno bene.»
Hauge ha infine tracciato un parallelo significativo tra il Bodo Glimt e una squadra di Serie A, esaltando l’intensità e il forte senso di appartenenza che caratterizzano il club norvegese.
IDENTITÀ E INTENSITÀ – «Siamo simili all’Atalanta di Gasperini per intensità, e all’Athletic Bilbao per il forte senso di appartenenza. Siamo quasi tutti ragazzi del Nord della Norvegia.»
Il paragone con l’Atalanta per l’intensità di gioco è un chiaro segnale per la Vecchia Signora, che dovrà prepararsi a una vera e propria battaglia fisica sul campo sintetico. Spalletti (che schiera Perin titolare e Openda in attacco) è avvertito: il Bodo è un avversario consapevole, forte di un’identità granitica e di un ambiente che spiazza i grandi club. L’unica via per la Juventus è mostrare la stessa intensità e determinazione, cercando i tre punti per sbloccare i 30 milioni che sono in ballo stasera per il calciomercato di gennaio.
