John Elkann, il GIP chiede l'imputazione coatta in Tribunale
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John Elkann, il GIP ordina l’imputazione coatta in Tribunale! I legali: «Decisione abnorme». La ricostruzione di quanto avvenuto

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John Elkann, il GIP ordina l’imputazione coatta in Tribunale! La difesa dei legali e la ricostruzione di quanto sta succedendo

Un nuovo, inatteso capitolo scuote la complessa vicenda giudiziaria legata all’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato Gianni Agnelli. Nelle scorse ore, un Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Torino ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, ordinando ai pubblici ministeri di formulare l’imputazione coatta nei confronti di John Elkann.

L’Amministratore Delegato di Exor dovrà dunque rispondere di due capi d’accusa nel procedimento incentrato sulla presunta residenza fittizia della nonna in Svizzera. Il provvedimento riguarda anche il coindagato Gianluca Ferrero, storico commercialista della famiglia e attuale Presidente della Juventus. Lo riferisce l’ANSA.

Lo scontro procedurale: GIP contro PM

La decisione del giudice rappresenta un risvolto tecnico significativo, ponendosi in netto contrasto con le valutazioni dei Pubblici Ministeri, i quali avevano invece ritenuto non ci fossero gli estremi per procedere, chiedendo l’archiviazione per questo specifico filone. È fondamentale precisare che questo provvedimento segue un binario parallelo e distinto rispetto all’udienza sulla richiesta di “messa alla prova” avanzata da Elkann (per chiudere il capitolo tramite lavori socialmente utili), la quale è gestita da un altro giudice e prosegue il suo iter autonomo.

La reazione della difesa: “Atto abnorme, faremo ricorso”

Immediata e dura la replica del collegio difensivo di Elkann. Gli avvocati hanno espresso “soddisfazione per le archiviazioni disposte su altri fronti“, ma hanno definito “difficile da comprendere” la scelta dell’imputazione coatta, ritenendola in contraddizione con le richieste “solide e ben argomentate” della stessa Procura. I legali hanno annunciato battaglia: “Depositeremo ricorso per Cassazione eccependone l’abnormità.

Nella nota ufficiale, la difesa ha voluto ribadire l’innocenza del proprio assistito: Siamo convinti che le accuse siano prive di fondamento e che Elkann abbia sempre agito nel pieno rispetto della legge. Gli avvocati hanno infine chiarito che la volontà di Elkann di aderire a un accordo (come la messa alla prova) “non implica alcuna ammissione di responsabilità”, ma nasce esclusivamente dal desiderio di chiudere “una vicenda personale molto dolorosa”, specialmente dopo aver già sanato ogni pendenza tributaria con l’Agenzia delle Entrate.

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