Juve, ora dicci chi sei: con Allegri serve una risposta
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Juve, ora dicci chi sei: con Allegri serve una risposta

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Juve, ora dicci chi sei: dopo l’arrivo di Allegri in Serie A, i bianconeri sono chiamati ad una risposta 

È ormai notizia di dominio pubblico il cambio di guida tecnica sulla panchina della Juventus. A nulla è difatti servita la qualificazione acciuffata in extremis da Andrea Pirlo, che ha comunque ricevuto il benservito dalla presidenza ed è stato rimpiazzato, nel ruolo di capoallenatore, da Massimiliano Allegri. Ritorno a Vinovo per lui, dopo 2 anni di assenza, che lo hanno riportato ad allenare la Vecchia Signora e a tentare di riportare lo scudetto lì dove è stato normale amministrazione per quasi 10 anni di fila. La domanda che si pongono tutti, adesso, è più o meno la stessa: quali chance avrà la Juve nella prossima stagione col cambio in panchina? Neanche i migliori siti scommesse, di cui è disponibile una comparazione dettagliata su Wincomparator, hanno pronta una risposta definitiva, nonostante alcuni indichino di nuovo nella Vecchia Signora la squadra da battere nella prossima stagione. Il perché è presto detto. Ci sono tutti i crismi della rivoluzione a Vinovo, con l’intenzione di riprendere a dominare in Italia, magari provando ad alzare l’asticella soprattutto in Europa.

Ma resta tutto da vedere, anche in base alle rivali, perché mai come quest’anno la situazione è decisamente in discussione e coinvolge più o meno tutte le candidate a ruoli importanti. L’Inter neo campione d’Italia ha ricevuto il benservito da Antonio Conte, mai in piena sintonia con la presidenza e alla ricerca di un’esperienza a lungo termine senza problemi economici, alla ricerca di un organico completo che non debba per forza di cose essere rimodellato continuamente, dovendo subire tagli di rilievo e cessioni dolorose: al suo posto è subentrato l’ormai ex allenatore della Lazio Simone Inzaghi, che arriva sulla sponda nerazzurra di Milano cercando finalmente di vincere il titolo nazionale. Non solo queste due sono le squadre che hanno cambiato guida tecnica, anzi, il giro ha coinvolto praticamente tutto il campionato.

Il Napoli cerca di rinnovare le proprie ambizioni in campionato con Luciano Spalletti, considerato la persona giusta per risollevare le sorti della compagine partenopea dopo due anni di Europa League sotto l’egida di Gennaro Gattuso; Gattuso che, tra l’altro, si è accasato alla Fiorentina, squadra che il presidente Commisso vorrebbe vedere competere per obiettivi ben diversi dalla salvezza e per farlo pare aver messo a disposizione circa 80 milioni per fare mercato. La Roma cerca di trovare una definizione nelle zone alte della classifica: dopo aver lottato per entrare prima in Champions League, poi in Europa League, con José Mourinho prova a inserirsi con prepotenza nel listone delle sorelle candidate al titolo, nome che potrà sicuramente essere inserito tra quelle che daranno fastidio fino all’ultima giornata di campionato.

Nessuna novità in casa Milan, dove resiste la panchina di Stefano Pioli, capace di riportare la Champions a San Siro dopo 7 anni di digiuno. Resta salda anche la posizione di Giampiero Gasperini all’Atalanta, ormai di fatto una delle compagini più affidabili in quanto a contesto e qualificazione Champions. In attesa di definizione, invece, due delle situazioni più particolari della Serie A: la Lazio, dopo l’addio di Simone Inzaghi, cerca il suo condottiero e per farlo ha sondato il terreno con profili di livello quali Villas Boas e Maurizio Sarri, mentre il Sassuolo ha dovuto registrare l’addio di Roberto De Zerbi, accasatosi allo Shakthar Donetsk, e monitora quindi i profili di Giampaolo e Italiano come possibili eredi dell’ex fantasista.

Considerando questi cambiamenti, aggiungendo le rotazioni registrate anche in società, con il cambio del direttore sportivo con l’addio di Paratici e la promozione di Cherubini e la posizione di amministratore delegato sempre più nelle mani dell’ex Ferrari Arrivabene, la Juventus troverà sicuramente davanti a sé tanta strada da macinare. Per ristabilirsi ai vertici, dovrà senza dubbio raddrizzare la mira e aumentare i carichi di lavoro per recuperare il terreno perso quest’anno e sapersi difendere dalle agguerritissime rivali: mai come nella prossima stagione, molte squadre proveranno a dire la loro senza troppi peli sulla lingua, giocandosela con tutti senza alcun timore reverenziale.

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