Juve Primavera, Padoin presenta il derby: le sue parole
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Juve Primavera, Padoin presenta il derby: «Partita speciale, ma c’è un aspetto che bisogna tenere in considerazione». Poi svela un dettaglio sulla preparazione

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Juve Primavera, Padoin presenta il derby: «Partita speciale ma…». Le dichiarazioni dell’allenatore in vista della sfida contro il Torino

Domani alle ore 11:00 la Juve Primavera scenderà in campo all’Allianz Training Center di Vinovo per affrontare il Torino nel Derby della Mole valido per la quattordicesima giornata di Primavera 1. Il tecnico Simone Padoin ha presentato così uno dei match più attesi dell’anno.

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DERBY – «A mio avviso, questa è una partita speciale, ma è fondamentale approcciarla con la giusta tranquillità e lucidità. È un aspetto che ho notato l’anno scorso, anche osservando i derby delle categorie giovanili, come l’Under 17 e l’Under 16: percepisco che questa partita si senta in modo particolare, per questo motivo ho cercato di impostare una settimana molto serena, pur facendo comprendere l’importanza dell’appuntamento, senza però caricarlo eccessivamente. La mia sensazione, che è poi la mia convinzione, è che un’eccessiva pressione possa ritorcersi contro in termini di lucidità e qualità tecnica. Se si carica troppo, si rischia di fare fatica a esprimersi al meglio. Abbiamo svolto, quindi, una settimana piuttosto normale. Il momento per aumentare la carica sarà domani, in coincidenza con la partita».

CLASSIFICA«Ho analizzato alcuni risultati dell’ultima giornata: il Napoli, per dire, è andato a vincere in casa del Parma, che era secondo in classifica e la Cremonese ha prevalso sul Cesena, un’altra squadra posizionata tra le prime della classe. Ci sono sempre risultati sorprendenti, settimana dopo settimana. È proprio per questo che domani ci approcciamo a questo derby consapevoli che la classifica non conta. Questo è un aspetto che, quando si gioca una gara così, passa in secondo piano. È vero che veniamo da un periodo positivo, mentre il Torino sta probabilmente attraversando delle difficoltà. Ho visionato le loro ultime gare e contro la Roma i nostri avversari hanno affrontato bene quella partita, con un ottimo approccio. Abbiamo visto anche la partita di Coppa Italia di quattro giorni fa, dove hanno perso contro il Parma; hanno perso, ma sono una squadra viva che sappiamo che darà il massimo in campo, e noi dovremo fare altrettanto».

GRUPPO E FLESSIBILITÀ TATTICA – «Anche nei primi momenti di questa stagione, quando il nostro andamento era più “balbettante”, l’approccio agli allenamenti è sempre stato eccellente, fin dal primo giorno. Ero tranquillo, perché conoscevo gran parte del gruppo dall’anno scorso e sapevo come lavoravano i ragazzi del 2008 che sono saliti con noi. Il risultato attuale è frutto del lavoro di tutti loro. Nonostante si tratti di un gruppo molto folto, anche chi per forza di cose non è stato sempre coinvolto ha risposto bene quando è stato chiamato in causa. Penso, ad esempio, all’ultima partita in Youth League, dove sono andati a segno Sosna e Durmisi, giocatori che hanno giocato poco. Sono stato contento anche per il gol di Vallana, che nelle ultime quattro o cinque partite ci ha risolto non pochi problemi, dato che eravamo in emergenza a centrocampo. A tal proposito, ci tengo a sottolineare quanto siamo felici per Mazur che da qualche settimana si sta allenando e sta giocando con la Next Gen: questo per me è meraviglioso. Dunque, il merito va al lavoro di questo gruppo, che si è sempre impegnato dal primo giorno. Ritengo che sia anche frutto di determinate richieste tattiche. Io non ho degli schemi fissi, mi piace che i giocatori possano trovarsi in posizioni che, magari, non sono strettamente consone alle loro caratteristiche. Vedo il calcio in continua evoluzione e c’è bisogno di movimento, specialmente quando si è marcati a uomo. Bisogna muoversi, e così ci si trova con i difensori centrali che devono avanzare per costruire l’azione. Queste sono tutte situazioni che ci portano più vicini alla porta avversaria e ci permettono anche di segnare».

BILANCIO PRIMI CINQUE MESI DA ALLENATORE – «Sono trascorsi praticamente cinque mesi, e sono stati cinque mesi intensi. Ho realizzato che, rispetto al ruolo di calciatore o anche di collaboratore, i pensieri sono costantemente lì: si vive il calcio 24 ore su 24. Tuttavia, il bilancio è assolutamente positivo, perché mi sto divertendo. Sento di divertirmi, la mattina voglio venire al campo. Domani si gioca, e in effetti, considero il giorno della partita come il più bello della settimana. Mi piace tutto ciò che riguarda la preparazione, ma soprattutto mi piace vivere la partita. Molti sostengono che l’allenatore non possa fare molto durante la gara. Io non sono d’accordo perchè la partita si prepara, è vero, ma poi bisogna intervenire a gara in corso se le cose non vanno bene. È per questo che considero il giorno della partita come il più bello della settimana, al di là dell’altalena emotiva. Sono assolutamente contento di come sono andati questi cinque mesi. Ovviamente, quando arrivano i risultati, è tutto più bello. Abbiamo cinque partite da qui alla fine del 2025 e dobbiamo concludere al meglio per chiudere bene questo periodo».

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