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Juve, così non va: bianconeri ancora ko al Maradona, se Spalletti vuole risalire dovrà necessariamente fare queste due cose. E quel paragone con Thiago Motta brucia

Juve, la Gazzetta analizza il ko di Napoli: occasione persa per la classifica, serve un’identità subito mentre il paragone con l’ex tecnico brucia
Il risveglio della Juventus dopo il posticipo del ‘Maradona’ è amaro e porta con sé il peso di una tradizione negativa che sembra non avere fine. La sconfitta per 2-1 contro il Napoli (decisa dalla doppietta di Hojlund) non è solo un passo falso in classifica, ma rappresenta la settima sconfitta consecutiva rimediata dai bianconeri nell’impianto di Fuorigrotta. Un tabù che nemmeno il ritorno del grande ex Luciano Spalletti è riuscito a sfatare. Secondo l’analisi impietosa de La Gazzetta dello Sport, la Vecchia Signora ha sprecato l’occasione d’oro di sgranocchiare punti alle tre che la precedono in classifica, perdendo il treno per rientrare prepotentemente nella lotta al vertice e scivolando a -8 dalla vetta.
Per il quotidiano, la diagnosi è chiara: se la Juventus vuole risalire la china e salvare la stagione, deve fare i conti con la realtà e deve dotarsi in fretta di un’identità di gioco precisa, che al momento appare ancora sfocata e legata alle giocate dei singoli (come il solito Yildiz). In un momento di emergenza totale, con le assenze pesanti di Vlahovic, Bremer e Gatti, la squadra non può permettersi pause: è chiamata a raschiare sul fondo del barile tutta la qualità che ha, spremendo ogni risorsa tecnica dai giocatori a disposizione per compensare i limiti strutturali attuali.
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Ma il dato che fa più male, evidenziato dalla “Rosea”, è il confronto con il recente passato. La classifica attuale, messa a specchio con quella della gestione precedente, è una sentenza: Thiago Motta, a questo punto del percorso, era ancora imbattuto. Non solo: l’ex tecnico, spesso criticato prima del cambio in panchina, aveva tre punti in più rispetto a quelli raccolti finora dalla gestione Spalletti. Un paragone statistico che mette pressione all’ambiente e impone una reazione immediata già dalla prossima sfida di Champions League contro il Pafos.
