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Juve meglio con o senza Vlahovic? I dati non mentono: ecco come cambia la media punti e la fluidità di gioco. L’analisi

Juve meglio con o senza Vlahovic? L’analisi evidenzia una media punti e una fluidità di gioco nettamente superiori senza il serbo in campo
La stagione della Juventus sta offrendo spunti di riflessione profondi e decisamente inaspettati, specialmente quando si analizza nel dettaglio l’impatto reale del suo terminale offensivo principale sulle dinamiche di squadra. I dati raccolti fino a questo punto del campionato e delle competizioni internazionali delineano uno scenario statistico che in pochi avrebbero pronosticato a inizio anno. Quando Dusan Vlahovic è regolarmente in campo dal primo minuto, la macchina bianconera sembra faticare a ingranare le marce alte, rimanendo troppo spesso intrappolata in partite bloccate e prive di sbocchi.
Le statistiche sono fredde ma inequivocabili e raccontano di una formazione che ha enormi difficoltà a chiudere i match: in 17 gare disputate con il serbo a guidare l’attacco, la Vecchia Signora ha raccolto solamente 6 vittorie, incappando in ben 8 pareggi e subendo 3 sconfitte. Il dato che deve preoccupare maggiormente lo staff tecnico è la media punti di 1,52 a partita, un ritmo decisamente troppo lento e insufficiente per chi ha l’ambizione dichiarata di vincere lo Scudetto.
Il vero paradosso, che sta facendo discutere animatamente tifosi e analisti, emerge con forza guardando cosa accade quando il bomber ex Fiorentina è assente per turnover o problemi fisici. Senza Vlahovic, la Juventus sembra trasformarsi improvvisamente, diventando più fluida, imprevedibile e tremendamente concreta negli ultimi metri. Nelle 7 gare giocate senza il numero 9 titolare, i bianconeri hanno ottenuto un bottino quasi pieno: ben 5 vittorie, zero pareggi e una sola sconfitta. La media punti schizza verticalmente a un impressionante 2,14 per partita, un ruolino di marcia da primato assoluto che proietterebbe la squadra in vetta alla classifica. Anche la produzione offensiva ne beneficia in modo evidente, con 13 gol segnati in un numero di partite nettamente inferiore, contro i 24 totali realizzati con il serbo in campo in un minutaggio molto più ampio.
Questo confronto statistico impietoso apre ora un dibattito tattico cruciale per il prosieguo della stagione: Luciano Spalletti dovrà capire urgentemente perché il gruppo performa meglio senza il suo centravanti principe.
