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Juve, senti Zola: «Benfica non è una brutta squadra ma è molto lontana dal livello degli anni scorsi»
Juve, senti Zola: «Benfica non è una brutta squadra ma è molto lontana dal livello degli anni scorsi». Le parole dell’ex attaccante
Gianfranco Zola, intervenuto ai taccuini de Il Mattino, ha analizzato il cammino del Napoli in Champions League e in particolare la sfida di questa sera contro il Benfica, prossima avversaria europea della Juventus. L’ex fuoriclasse ha messo in guardia i partenopei sulle difficoltà della competizione, pur confermando la forza della squadra di Antonio Conte.
La differenza tra Serie A e Champions: difficoltà accettabili
Zola ha espresso un giudizio netto sulla qualità del campionato europeo rispetto alla Serie A, spiegando come le difficoltà incontrate dal Napoli siano parte del gioco:
«Se sei una buona squadra in Italia non hai la garanzia di essere una top in Champions League, visto che si tratta di un campionato estremamente difficile e sicuramente superiore rispetto alla Serie A. Insomma, ci sta qualche difficoltà. Ma il Napoli ha tutte le carte in regola per riprendersi».
Secondo “Magic Box”, il Napoli ha le qualità necessarie per riprendersi e trovare la continuità anche in Europa, soprattutto dopo la vittoria importante ottenuta sulla Juventus.
Benfica alla portata e il duello tra maestri
Concentrandosi sulla gara del Da Luz, Zola ha rassicurato i tifosi sulla fattibilità dell’impresa, ridimensionando l’attuale forza del club portoghese.
«Non è una partita semplice, ma sicuramente è alla portata del Napoli. Il Benfica è lontano parente di quello degli anni scorsi: certo, non è una brutta squadra ma nemmeno una corazzata. Hanno avuto più di qualche problema in Champions ma anche in campionato non stanno brillando particolarmente».
A Lisbona, inoltre, si rinnoverà il duello a distanza tra due degli allenatori più vincenti: Antonio Conte sulla panchina del Napoli e José Mourinho su quella dei lusitani. Zola ha lodato entrambi i tecnici per l’impatto che continuano ad avere sul calcio:
«Sono due grandissimi allenatori, hanno segnato un’epoca e continuano a farlo. Conoscono il loro mestiere seppur in modo diverso lo fanno molto bene».
