Juventus, le accuse di Gazzetta al gioco: la critica
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Juventus, le accuse di Gazzetta al gioco: «Manovra ai 2 all’ora, così non vai in Champions». Poi il consiglio mortificante: «Prendi un regista, anche da Serie B»

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Juventus, le accuse di Gazzetta al gioco: «Manovra ai 2 all’ora, così non vai in Champions». Poi il consiglio mortificante

Il pareggio per 1-1 ottenuto dalla Juventus in trasferta contro la Fiorentina ha messo in luce, ancora una volta, le profonde lacune nella manovra offensiva della squadra di Luciano Spalletti. La critica della stampa è feroce, focalizzata sulla lentezza e sulla prevedibilità del gioco, che non sembra in grado di competere a livelli europei.

La critica della Gazzetta: «Cercasi regista disperatamente»

L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha analizzato con severità la prestazione bianconera, individuando nella cronica assenza di un regista il principale ostacolo al salto di qualità. La manovra, soprattutto nel primo tempo, è stata definita lenta e schematica.

Di seguito, il paragrafo che riassume la critica al gioco della Juventus:

«Dov’è il regista? Per un tempo la manovra bianconera va a due all’ora – a proposito di ritmi della nostra Nazionale e delle altre – e l’unico schema è: palla a destra a Cambiaso per un cross puntualmente impreciso. Ma almeno Cambiaso si libera, gli altri neanche questo. Si riassume tutto in un vecchio slogan mai così attuale: cercasi regista disperatamente. Altrimenti si va col pilota automatico per rotte scolastiche, ma non in Champions. Quelli da Oscar costano carissimi e l’austerity da fairplay non permette voli pindarici. Forse anche un regista da B-movie, buoni incassi con poche spese, andrebbe bene».

Rotte scolastiche e austerità finanziaria

La dura analisi evidenzia come la mancanza di creatività e di un vero cervello pensante a centrocampo costringa la squadra a procedere con il “pilota automatico”, seguendo “rotte scolastiche” che risultano troppo prevedibili per il calcio di alto livello. Il gioco è lento e si affida spesso all’iniziativa individuale di Andrea Cambiaso, le cui soluzioni sui cross risultano però troppo imprecise.

La critica tocca anche il nodo economico: i registi di “livello Oscar” (i top player) hanno un costo carissimo, e l’austerità imposta dalle regole del fairplay finanziario non permette alla Juventus di effettuare “voli pindarici” sul mercato.

Per uscire da questa stagnazione tattica, la Gazzetta suggerisce che forse anche un “regista da B-movie” – un profilo meno costoso, ma funzionale ed efficace – potrebbe bastare per incrementare i ritmi e rendere la squadra meno monodimensionale. La necessità di un regista è la priorità assoluta da risolvere per Luciano Spalletti a gennaio.

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