Juventus, dopo il caso Fagioli la testa torna al campo: i sogni di gloria passano dal Milan
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Juventus, dopo il caso Fagioli la testa torna al campo: i sogni di gloria passano dal Milan

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Juventus, dopo il caso Fagioli la testa torna al campo: i sogni di gloria dei bianconeri di Allegri passano dal Milan

Prima il caso doping Pogba, poi il caso scommesse Fagioli. La Juve ha appena messo alle spalle la seconda sosta delle nazionali della stagione 2023-2024 che le ha portato in dote più problemi (vedi anche l’infortunio di Danilo) che notizie positive. Ora in casa bianconera la testa può tornare finalmente al campo, unico e insindacabile giudice del gioco del calcio.

Per la Juventus quella di domani a San Siro contro il Milan sarà una sfida particolare e di importanza (forse) capitale. I bianconeri di Allegri sono terzi in classifica dietro i rossoneri e l’Inter con 17 punti al pari della Fiorentina. Sono 14 i gol segnati (quinto miglior attacco) e 6 i gol subiti (seconda miglior difesa). La Juventus arriva all’appuntamento forte della vittoria nel derby col Torino per 2-0 ottenuta senza Chiesa e Vlahovic, veri e propri protagonisti di questo primo scorcio di campionato.

In 8 giornate la Vecchia Signora ha fin qui affrontato sole due big: Lazio ed Atalanta. Contro la squadra di Sarri la Juventus ha vinto 3-1 allo Stadium giocando una delle sue migliori partite fino a questo momento. Contro quella di Gasperini, al Gewiss Stadium, è riuscita a portare a casa un punto prezioso rischiando ( e creando) poco o niente.

Domani sera, col Milan, arriva quindi il primo test della verità per i bianconeri, dati da molti come favoriti per la vittoria dello scudetto perché non impegnati nelle coppe europee. Un ragionamento, questo, che ha una sua logica. Ma fino ad un certo punto.

Senza Pogba e Fagioli, i centrocampisti più tecnici e di qualità a disposizione, Allegri ha perso due pedine fondamentali del suo scacchiere. E non è detto che dal mercato di gennaio la coppia Giuntoli-Manna riuscirà ad estrarre il coniglio dal cilindro per rimpolpare un reparto che al momento comprende i soli Locatelli, McKennie, Miretti, Nicolussi Caviglia e Rabiot.

Una squadra come la Juventus, al netto delle difficoltà oggettive che sta affrontando, non può comunque esimersi dal lottare fino alla fine per lo scudetto. Checché ne dica Allegri che fin da inizio stagione ha ribadito che l’obiettivo minimo da raggiungere in questa stagione è un piazzamento tra i primi 4 posti valido per la qualificazione alla prossima Champions League. Danilo e soci hanno almeno il dovere morale di provare a lottare per lo scudetto. Per i tifosi che non hanno mai smesso di supportare e amore la Juventus in questi anni così pieni di sventure.

L’esempio arriva dai grandi del passato che proprio Vlahovic e compagni hanno potuto ammirare da vicino in occasione del Together Black and White Show, festa del centenario di presidenza Agnelli. I vari Del Piero, Zidane, Conte, Platini, Davids hanno espresso a chiare lettere cosa significa giocare alla Juventus. E a quali ambizioni e obiettivi deve aspirare, sempre comunque, la squadra bianconera.

Ecco allora che dal Milan passano i sogni di gloria (e di scudetto) che – c’è da scommetterci – sotto cullano anche Allegri e i giocatori. I rossoneri di Pioli sono privi dei due portieri e di Theo Hernandez, ma hanno un tridente d’attacco da far paura. Giocano poi in casa in uno stadio sold out che sarà una vera e propria bolgia. Sulla carta, quindi, la favorita è la capolista. Ma la Juventus deve approfittare delle pesanti assenze in casa rossonera ed è chiamata a ribaltare anche un trend negativo delle ultime stagioni. Quale? Quello scontri diretti con le big, dove ha rimediato più batoste che soddisfazioni.

Vlahovic è ritornato dopo la lombalgia. Milik si è rigenerato dopo il gol nel derby. Kean scalpita e Chiesa è pronto a dare il suo contributo a gara in corso. Ad Allegri, insomma, le armi per far male al Milan non mancano di certo. Senza dimenticare i vari Rabiot (che a San Siro segnò il suo primo con la Juventus), Kostic (che ha dato segnali di risveglio col Torino), ma pure McKennie, Weah e Cambiaso. A San Siro c’è la prima prova di maturità della Juventus: Allegri e i bianconeri riusciranno a superarla?

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