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Juventus da crescita zero, la denuncia di Tuttosport: «Da tre anni non compra un campione». Ecco gli ultimi due arrivati in grado di fare la differenza

Juventus, l’analisi impietosa del quotidiano: dopo Bremer e Yildiz il nulla, tanti soldi spesi ma nessun fuoriclasse in grado di fare la differenza
L’analisi sulle difficoltà attuali della Juventus, reduce dalla sconfitta di Napoli e alle prese con un’emergenza infortuni cronica, si sposta dal campo alle scrivanie della dirigenza, mettendo sotto la lente d’ingrandimento le strategie operative degli ultimi anni. Secondo un approfondimento critico pubblicato dall’edizione odierna di Tuttosport, la Vecchia Signora sembra aver smarrito la sua storica abilità nello scouting e nella selezione dei talenti. La sentenza del quotidiano è netta: il club non riesce a pescare un campione sul mercato da oltre tre anni.
Scorrendo a ritroso le sessioni di trattative, l’analisi individua in Gleison Bremer e Kenan Yildiz gli ultimi due veri colpi da novanta. Il difensore brasiliano, strappato alla concorrenza dell’Inter, si è imposto come un top player del ruolo, mentre il talento turco (pescato a zero dalle giovanili del Bayern) rappresenta l’unica vera luce di qualità pura e prospettiva internazionale nella rosa attuale. Da allora, però, il meccanismo si è inceppato: alla Continassa non sono più arrivati calciatori in grado di fare la differenza nell’immediato.
Ma l’accusa di Tuttosport va oltre il presente e tocca anche la pianificazione futura. Nelle ultime stagioni, infatti, non sono giunti a Torino nemmeno prospetti da coltivare con la concreta speranza che potessero raggiungere lo status di campioni nel percorso juventino nel medio-lungo periodo. Nonostante i rinforzi siano stati tanti, così come ingenti sono stati i soldi investiti (si pensi alle operazioni onerose delle ultime estati per Koopmeiners, Douglas Luiz o Nico Gonzalez, che faticano o hanno faticato a incidere come sperato), il risultato tecnico è deludente.
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Nessuno dei nuovi arrivati si è dimostrato in grado di consentire alla Juve il salto di qualità necessario per tornare a competere per lo Scudetto o per essere protagonista in Europa. La rosa si è arricchita di buoni giocatori, ma si è impoverita di fuoriclasse, lasciando a Luciano Spalletti il difficile compito di assemblare un collettivo vincente senza poter contare su quelle individualità dominanti che, storicamente, hanno sempre fatto le fortune del club bianconero. La sfida per il nuovo AD Damien Comolli è proprio questa: invertire la rotta e tornare a scovare i campioni, non solo i comprimari costosi.
