Juventus contro Napoli: le liti peggiori degli ultimi 50 anni
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Juventus contro Napoli: le liti peggiori degli ultimi 50 anni

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La rivalità tra il Juventus e Napoli è da sempre una delle più forti in Italia. E gli ultimi avvenimenti hanno acceso nuovamente gli animi

(di Emanuele Catone) – Il Napoli e la Juventus, così come forse anche i napoletani e gli juventini, non sono mai stati grandi amici. La loro è una rivalità che ha radici profonde che nasce nel campo del sociale e del politico, con l’Unità d’Italia che anni fa aumentò la distanza economica tra il Nord e il Sud, e che culmina sul terreno di gioco; dove il popolo partenopeo ha trasferito il ring proprio di quella rivendicazione mai avvenuta in ambito della politica.

ALTAFINI, IL PRIMO VERO SGARBO DI MERCATO – Nell’estate 1972, il primo sgarbo di mercato che accende la miccia della rivalità tra il Napoli e la Juventus. Un trentaquatrenne José Altafini lascia la maglia per trasferirsi in bianconero. La tifoseria partenopea non ci sta ed etichetta l’italobrasiliano come Core n’grato.

GLI ANNI DI MARADONA – A incendiare gli scontri tra napoletani e juventini, ci pensa negli Ottanta un ragazzo tutto ricci e talento da paura: Diego Armando Maradona. Con lui, il Napoli diventa una potenza anche del nostro campionato e le sfide al vertice con la Juventus sono all’ordine del giorno. El Dies si portavoce di tutti quei partenopei che bramano un riscatto sociale e, anche a suon di dichiarazioni scottanti, aggiunge capitoli fondamentali di questa rivalità.

L’ETA MODERNA CON DE LAURENTIIS E AGNELLI – Il Napoli, causa fallimento, è stato costretto ad abbandonare il grande calcio per un po’ di anni prima dell’arrivo di Aurelio De Laurentiis e della grande rinascita. In questa seconda decade del 2000, i dibattiti tra il presidente azzurro e quello della Juventus Andrea Agnelli non sono mai mancati. In Lega i due non sono mai andati d’accordo, con il patron partenopeo che non le ha mai mandate a dire e viceversa.

SCUDETTO IN ALBERGO – Col passare delle stagioni, Napoli Juventus sono tornate ad essere le due squadre in lotta per lo scudetto. Storica resterà l’annata 2017-2018 quando sulla panchina azzurra sedeva Maurizio Sarri e su quella bianconera Max Allegri. Era l’aprile del 2018, il Napoli corsaro allo Stadium si era portato a un passo dai campioni d’Italia in carica. I primi saranno ospiti della Fiorentina, ma prima dovranno attendere con ansia l’esito di Inter-Juventus; se tutto va secondo i piani, gli azzurri al termine del weekend saranno primi in classifica. Ma a San Siro succede di tutto: Vecino viene espulso nei primi minuti del primo tempo, Pjanic viene graziato dall’arbitro e Higuain segna il gol dell’incredibile vittoria per 3-2 all’89’. Un colpo durissimo per il Napoli che si vede scippata una grandissima occasione per salire in vetta alla classifica da quelle che considerano ingiustizie arbitrali. Al Franchi, gli azzurri perderanno la partita 3-0 e anche la possibilità di lottare per il campionato. Più in là, Maurizio Sarri dirà che quello scudetto fu «Perso in albergo». A sancire la vittoria della Juventus a San Siro fu proprio quel Gonzalo Higuain che nell’estate 2016 fu prelevato dal Napoli dopo il record di 36 gol in campionato. Un Altafini-bis che scatenò le ire e le proteste dei tifosi azzurri. 94 milioni di euro, un colpaccio di mercato dei bianconeri e un grosso sgarbo ai partenopei.

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