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Juventus, qualificazione in salita: cosa serve per arrivare alla Champions

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Le ultime quattro gare sono state deludenti e la Juve rischia di non riuscire a raggiungere la Champions. Con il nuovo format a classifica unica, per restare dentro la zona playoff il club deve darsi una mossa da subito. Vediamo quanti punti mancano e perché le prossime partite saranno decisive.

Ancora zero vittorie in Europa e un bottino fermo a 3 punti. Insomma, la qualificazione inizia ad essere davvero in salita, però non tutto è perduto. Ci sono ancora quattro partite da giocare che possono svoltare la situazione. Quanti punti servono per riuscire a salvarsi? Di preciso non si sa, però sappiamo che la scorsa stagione la 24esima squadra aveva chiuso con 11 punti. Quindi, più o meno, la Juve ha bisogno di altri 8 punti per sperare di qualificarsi.

I tifosi vivono la Champions anche fuori dal campo

In attesa delle notti europee, tanti tifosi mantengono l’hype anche online, fra statistiche, highlight e giochi a tema calcio. C’è chi passa il tempo online su piattaforme come Powbet che è un casinò online che mette a disposizione molti titoli a tema sportivo che richiamano i cori e le sciarpe dei club. È un modo leggero per restare dentro l’atmosfera, mentre la squadra si prepara per la prossima tappa.

Per i tifosi, continuare a sognare è importante. Non sappiamo se la Juventus riuscirà a qualificarsi per la Champions, ma i fan hanno la possibilità di vivere le emozioni uniche del calcio europeo anche online e possono, perché no, competere per alzare una coppa in prima persona per riscattare il club.

Il nuovo format: come si passa il turno

Con il sistema svizzero a 36 squadre in un’unica classifica, si giocano 8 partite contro 8 avversari diversi (quattro in casa e quattro fuori). Le regole di accesso sono chiare:

  • 1ª-8ª: passano direttamente agli ottavi
  • 9ª-24ª: vanno ai playoff andata/ritorno per entrare negli ottavi
  • 25ª-36ª: eliminate da tutte le competizioni europee

Nel caso di arrivi a pari punti, contano nell’ordine: differenza reti, gol segnati, gol segnati in trasferta, numero di vittorie, vittorie in trasferta. Solo a fine fase, se serve, entrano in gioco dei criteri collettivi (punteggio e differenza reti degli avversari affrontati), poi fair play e coefficiente UEFA. Quindi, segnare, non subire e fare risultato fuori casa hanno un peso diretto nella graduatoria.

Cosa deve cambiare subito: intensità e gol pesanti

La Juve ha mostrato degli sprazzi convincenti, l’1-1 con lo Sporting nasce da una reazione vera dopo lo svantaggio. Col nuovo format non esistono doppi confronti da gestire: ogni gara è un avversario diverso e ogni punto pesa.

  • La differenza reti può decidere gli incastri a fine gennaio. Segnare il secondo gol quando si è in controllo vale più che accontentarsi del pareggio.
  • I gol fuori e le vittorie esterne sono criteri di spareggio.

Nell’edizione 2024/25 molte squadre entrate tra la nona e la ventiquattresima hanno costruito la qualificazione con 3-4 vittorie complessive e il resto gestito tra pareggi e sconfitte. Quindi, non serve una serie perfetta, serve un ritmo di 2 punti a gara da qui alla fine.

Le prossime quattro: calendario e soglia punti

Dopo la sosta di novembre si riparte con Bodø/Glimt-Juve (25/11), poi ultimo turno di dicembre e doppia chiusura a gennaio (tutti i match dell’8° turno si giocano in contemporanea). L’agenda è serrata e non lascia molto margine d’errore.

Come si trasforma una rincorsa in qualificazione?

  • Obiettivo minimo: 8 punti nelle ultime 4, per esempio con 2 vittorie e 2 pareggi. È la via più semplice per avvicinarsi a quota 11, soglia che l’anno scorso è bastata per il 24° posto.
  • Obiettivo ottimale: 9-10 punti tenendo conto che la differenza reti può spostare di 2-3 posizioni.

I numeri finali 2024/25 aiutano a tarare le aspettative. Il 24° posto ha chiuso a 11 punti, mentre molte qualificate ai playoff si sono mosse tra gli 11 e i 15 punti. La fascia 16-20 punti ha aperto la porta agli ottavi diretti. Per chi insegue oggi, la cosa più importante è mostrare continuità. Anche i pareggi in trasferta, se sommati a delle vittorie pulite in casa, possono rivelarsi molto utili.

Segnali, nomi caldi e margini di miglioramento

Contro lo Sporting abbiamo visto una Juve capace di alzare la pressione e di creare con continuità. Il gol di Vlahović ha confermato che, quando la palla arriva in area con i tempi giusti, la qualità non manca. Ora serve coesione tra rifinitura e attacco. Soprattutto in trasferta, dove un +1 nella differenza reti può valere mezza posizione a gennaio.

Il margine c’è. Tre risultati utili di fila possono spostare la classifica più di quanto succedeva nei vecchi gironi. E a fine corsa, oltre ai punti conteranno la differenza reti, i gol segnati e le vittorie esterne. Se la Juventus riuscisse a convertire presto le prestazioni in successi, l’ingresso tra le prime 24 sarà un obiettivo alla portata.

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