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Kelly un po’ meno bene del solito: i quotidiani sottolineano quelle due mancanze nella prestazione del difensore in Juve Udinese. Il voto

Kelly riceve il voto più basso dalla Gazzetta dello Sport: 6 per lui, non è pulito nell’appoggio ma si salva grazie al coraggio e al senso della posizione
La vittoria in Coppa Italia contro l’Udinese ha sancito il passaggio del turno della Juventus e ha portato con sé il raro verdetto di “tutti sufficienti” per i bianconeri in campo. Tuttavia, anche in una serata di generali promozioni, c’è chi è stato giudicato il meno brillante del gruppo. Secondo l’analisi dell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Lloyd Kelly ha ottenuto il voto più basso tra i titolari. Nonostante il difensore inglese abbia contribuito a mantenere la porta inviolata, la sua prestazione è stata giudicata al limite della sufficienza piena.
Kelly, schierato da Luciano Spalletti come centrale difensivo (tra Kalulu e Koopmeiners) in un ruolo di grande responsabilità, ha mostrato delle lacune evidenti nella fase di costruzione del gioco, fondamentale per la filosofia del tecnico di Certaldo.
KELLY 6 – Il voto più basso. Un po’ meno pulito nell’appoggio, un po’ meno continuo nelle ripartenze: quello che non manca è il senso della posizione e del coraggio
Kelly Juve, la sufficienza salvata dal carattere
Il giudizio della Gazzetta è un monito per il giocatore. L’analisi evidenzia due aspetti chiave della sua prova: una difficoltà nel tocco palla (“meno pulito nell’appoggio”) e una minore propensione a spingere l’azione (“meno continuo nelle ripartenze”). Questa performance meno brillante nella costruzione è stata però bilanciata da due qualità non negoziabili: il senso della posizione e il coraggio.
Queste doti mentali e difensive sono state cruciali, soprattutto dopo l’infortunio subito da Federico Gatti nel secondo tempo. La Vecchia Signora era già in piena emergenza difensiva e Kelly, nonostante le sbavature tecniche, ha garantito tenuta e disciplina. La sufficienza, seppur al limite, premia quindi la sua intelligenza tattica e la capacità di adattarsi a un ruolo non suo in un momento delicato per la Juventus.
