Koopmeiners rinato con Spalletti, la fotografia in un dato
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Koopmeiners è rinato con Spalletti, la fotografia risiede in questo dato! Confronto schiacciante coi suoi predecessori, ecco cos’è successo

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Koopmeiners è rinato con Spalletti, c’è un dato che lo dimostra! Confronto schiacciante coi suoi predecessori, di cosa stiamo parlando

C’è un dato che, più di ogni altro, fotografa la rivoluzione silenziosa ma radicale che Luciano Spalletti sta imponendo alla Juventus. Non riguarda i gol fatti o subiti, ma la gestione del possesso e il baricentro della manovra. Il protagonista assoluto di questo cambiamento è Teun Koopmeiners. Il centrocampista olandese, arrivato la scorsa estate come il grande colpo per la trequarti, si è trasformato nel vero e proprio magnete del gioco bianconero, assumendo una centralità statistica impressionante nelle ultime uscite.

86 palloni a partita: il “tuttocampista” diventa regista totale

Le statistiche non mentono: nelle partite di campionato disputate sotto la guida di Luciano Spalletti, Koopmeiners ha più che raddoppiato la sua media di palloni giocati rispetto alla gestione precedente.

Il dato è clamoroso: l’ex atalantino viaggia ora a una media di 86 tocchi a partita. Una cifra mostruosa, tipica dei grandi registi che dettano i tempi davanti alla difesa o dei difensori centrali “costruttori” nelle squadre che dominano il possesso. Per Koopmeiners, abituato a incidere negli ultimi 30 metri con gol e assist, si tratta di un’evoluzione totale che lo pone al centro nevralgico della costruzione bianconera.

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L’effetto “braccetto”: necessità che diventa virtù

Dietro questa impennata statistica c’è una precisa scelta tattica, figlia dell’emergenza ma anche della visione del mister. Costretto a fronteggiare gli infortuni, Spalletti ha arretrato l’olandese sulla linea dei difensori (come “braccetto” di sinistra nella difesa a tre o centrale aggiunto).

Lontano dalla porta avversaria, Koopmeiners è diventato il primo costruttore di gioco. La manovra della Vecchia Signora passa sistematicamente dai suoi piedi: è lui a ripulire i palloni in uscita, a lanciare lungo per le punte o a dialogare con Manuel Locatelli.

Il dilemma tattico verso il Cagliari

Questo coinvolgimento totale ha un prezzo: la minor pericolosità in zona gol. Tuttavia, il dato degli 86 palloni testimonia che la squadra si fida ciecamente di lui. Contro il Cagliari, Spalletti sembra intenzionato a confermarlo in questo ruolo ibrido. La Juve ha trovato il suo nuovo faro: non illumina (ancora) la trequarti, ma accende l’intera manovra dalle fondamenta.

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