Lione Juve: percé i tifosi bianconeri ce l'hanno con Garcia
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Il Violino e altre cose: perché i tifosi della Juve ce l’hanno con Garcia

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Perché i tifosi della Juve ce l’hanno con Garcia: l’allenatore del Lione non è per nulla amato dal popolo bianconero

Il 5 ottobre 2014 è una data da ricordare in casa Juventus e, al contempo, un giorno che Rudi Garcia non dimenticherà tanto facilmente. Si può dire che la reciproca antipatia tra l’attuale tecnico del Lione e il popolo bianconero abbia come nevralgico epicentro quel violino immaginario, strimpellato da Garcia allo Stadium durante lo scontro scudetto Juve-Roma. Pura ironia secondo il diretto interessato, mancanza di rispetto secondo i tifosi della Vecchia Signora e pure per il direttore di gara che non esitò un solo istante a sventolargli in faccia il cartellino rosso. Fu una partita avvelenata da polemiche, episodi dubbi, fischi e insulti: alla fine la Juve ne cavò tre punti fondamentali per il campionato.

«È interessante vedere che qui a Torino le aree di rigore le fanno grandi 17 metri», disse furioso Garcia dopo il match. Il boccone fu talmente difficile da ingoiare che, anche a distanza di mesi, il 56enne di Nemours faticava a farsene una ragione: «La Juventus è avanti tre punti e tutti sappiamo come». L’astio di Garcia nei confronti della Juve aveva però già avuto manifestazioni esplicite nella precedente stagione, quando il tecnico “accusava” alcune squadre di Serie A di scarso impegno contro i bianconeri. Seguì un fitto botta e risposta con Antonio Conte, allora allenatore juventino, il quale finì per dargli del provinciale.

Anche una volta ritornato Oltralpe, Garcia non si è risparmiato qualche frecciata velata nei confronti del club di Agnelli. Quando era sulla panchina del Marsiglia parlò così del nuovo arrivato Evra: «Patrice domani non potrà scendere in campo, quello che lo tiene fuori è un problema fisico che già aveva già alla Juve prima di arrivare qui. Poi ci ha giocato sopra, facendo anche bene». Anche se in una recentissima intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Rudi ha candidamente ammesso: «Avrei vinto lo scudetto anche a Roma? Non lo so, ogni epoca fa storia a sé. Come si dice in Francia, con i ‘se’ si chiude Parigi dentro una bottiglia… Percezione che la Juventus fosse favorita dagli arbitri? Mai». Una sorta di tardiva redenzione. In attesa di capire la piega che prenderà la situazione domani: neanche la Champions si chiude dentro una bottiglia.

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