Magnani, Juventus nel futuro: ma sarò diverso da Caldara?
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Magnani e la prima volta allo Stadium: per la Juve sarà diverso da Caldara?

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Il giovane difensore del Sassuolo è uno dei giocatori che la Juventus “controlla”. Ma il futuro di Giangiacomo Magnani sarà diverso da quello di Mattia Caldara?

Nell’enorme calderone dei temi di Juventus-Sassuolo ci sarà anche un pizzico dell’ingrediente Giangiacomo Magnani, atteso dalla prima sfilata sul green carpet dell’Allianz Stadium. Uno dei nomi più freschi e di moda della Serie A appena cominciata è atteso dal test più probante. Per il difensore classe ’95, quella in programma domenica alle 15 a Torino, non sarà una partita come tutte le altre e il motivo è presto spiegato.

Chi è Magnani: dalla Legra Pro alla Serie A in un anno e mezzo

Madama segue il giocatore dai tempi del Siracusa in Lega Pro e, dopo averne guidato il passaggio al Perugia (Serie B), ha deciso di prelevarlo e di girarlo a titolo definitivo al Sassuolo, il tutto nell’arco di 18 mesi. Un escamotage utile per far fare esperienza in Serie A al ragazzo che, grazie all’ormai usuale trucchetto della recompra, potrebbe tornare a Torino per un corrispettivo di 12 milioni di euro tra due stagioni. L’iniziale scetticismo per un’operazione che non sembrava avere solide basi, si è presto trasformato nell’ennesimo encomio alla politica lungimirante e illuminata di Beppe Marotta e Fabio Paratici sul mercato. Perché Giangiacomo Magnani è proprio forte: Roberto De Zerbi e l’Italia del calcio se ne sono accorti subito.

Magnani e Caldara: Juve trova le differenze

Il tecnico dei neroverdi ha scelto di lanciare il 22enne titolare sin dalla prima sfida di campionato contro l’Inter. Mai azzardo si rivelò più fruttuoso, perché Magnani tira fuori dal cilindro una prestazione da applausi, annullando di fatto Icardi. Bis e tris gentilmente offerti nelle due successive gare contro Cagliari e Genoa: la sensazione forte è che il ragazzo sia una delle maggiori promesse del nostro calcio. Un po’ come Mattia Caldara insomma: stesso ruolo, stesse caratteristiche fisiche, appena un anno in meno sulla carta d’identità. Giangiacomo ha ancora tantissimo da dimostrare ma, a differenza del milanista, sta trovando continuità di impiego nel club di appartenenza. La Juventus ha due anni per ponderare il futuro del centrale di Correggio e, chissà, prendere una decisione diversa da quella intrapresa con l’ex atalantino. Domenica potrebbe essere un buon momento per iniziare a pensarci su. Fortunatamente di Bonucci ce n’è solo uno, se intendete.

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