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Mai successo in 70 anni, fuori due: Spalletti incredulo

Luciano Spalletti riporta indietro la Juve di 70 anni, era accaduto solo una volta nella storia.

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La Juventus continua a non avere risultati, l’arrivo di Spalletti in panchina non ha portato la scossa che serviva e si sperava.

Niente da fare per Luciano Spalletti la sua Juventus non brilla e, forse, a detta di qualche tifoso, sta facendo anche peggio di quanto aveva fatto Igor Tudor in panchina prima di lui. L’esonero di Tudor doveva servire a salvare una stagione prima che diventasse troppo tardi ma i risultati parlano da soli.

C’è chi teme il peggio, c’è chi grida allo scandalo. Stando ai numeri bisogna tornare indietro di 70 anni per vedere una cosa simile. La dirigenza della Juventus, l’ennesima, rinnovata ancora una volta, al momento sembra avere una sola soluzione.

Luciano Spalletti sul banco degli imputati

Cambiano gli allenatori a Torino ma i risultati della squadra bianconera proprio no. Sono in molti tra i tifosi nei commenti sui social, nelle discussioni sui forum a pensare che la rosa sia scarsa. Il vero problema sono proprio questi calciatori che non sono all’altezza della Juventus e del suo DNA.

Parlare di DNA bianconero, cosa che i tifosi conoscono davvero bene, per questi calciatori sembra davvero fuori luogo. Arrancano in mezzo al campo, i nuovi innesti arrivati come calciatori almeno bravi, con stagioni ad alti livelli alle spalle al momento sembrano dei pesci fuor d’acqua.

A preoccupare i tifosi, però, sono di più le scelte societarie. L’esonero di Thiago Motta aveva portato Tudor a Torino, una scelta di cuore ed anche d’emergenza. L’ex difensore bianconero pur centrando la qualificazione in Champions League, però, non ha mai dimostrato di essere già pronto per questi livelli.

Spalletti non aiuta la Juve
Vlahovic e la Juve sul banco degli imputati (Foto IG @dusansessualii – juventusnews24.com)

Nonostante questo la sua riconferma in panchina, frutto evidente di idee non chiare su chi allenatore prendere, per poi arrivare ad un esonero dopo le prime giornate. Al suo posto l’arrivo di Luciano Spalletti, allenatore brillante, d’esperienza, ma arrivato perché, evidentemente, libero sul mercato.

Ad oggi i numeri non aiutano affatto Spalletti, la sua Juve resta sbiadita, inconcludente, in balia degli avversari anche se si tratta di una Fiorentina in difficoltà in piena zona retrocessione. Spalletti ha pareggiato tre delle sue prime quattro partite con la Juventus, non accadeva da settanta anni.

Come lui solo Sandro Puppo tra settembre e ottobre 1955. Un primato non certo favorevole e non certo rassicurante. E’ chiaro che questa Juve ha bisogno di una svolta. Juventus intesa nel suo insieme dalla dirigenza, ai calciatori, all’allenatore. I tifosi juventini non meritano una squadra del genere ma, in generale, la serie A non merita una Juventus del genere.

Sono troppi gli anni in cui, della Juve, si parla più per le sue vicende fuori dal campo che per le sue vittorie. Comolli, Elkann, lo stesso Spalletti dovranno sbracciarsi le maniche e ricostruire da subito, immediatamente, per non regalare a Spalletti un altro triste primato: quello di un doppio esonero di allenatore in una sola stagione.

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