Maldini ne ha per tutti: «Cardinale mi disse questo per licenziarmi. Scaroni? Spesso andava via da San Siro quando perdevamo»
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Maldini ne ha per tutti: «Cardinale mi disse questo per licenziarmi. Scaroni? Spesso andava via da San Siro quando perdevamo»

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Maldini ne ha per tutti: «Cardinale mi disse questo per licenziarmi. Scaroni? L’ho visto spesso andare via prima da San Siro quando perdevamo». Le parole dell’ex dirigente del Milan

Paolo Maldini, ex dirigente del Milan, ha parlato a Repubblica togliendosi diversi sassolini dalla scarpa.

LICENZIAMENTO – «Gerry Cardinale mi disse che io e Massara eravamo licenziati. Gli chiesi perché e lui mi parlò di cattivi rapporti con l’ad Furlani. Allora io gli dissi: ti ho mai chiamato per lamentarmi di lui? Mai. Ci fu anche una sua battuta sulla semifinale persa con l’Inter, ma le motivazioni mi sembrarono un tantino deboli. Le cosiddette assumptions, gli obiettivi stagionali, erano: eliminazione ai gironi di Champions, un turno passato in Europa League, qualificazione alla Champions successiva. La semifinale di Champions ha portato almeno 70 milioni di introiti in più e l’indotto record di sponsor e ticketing. L’attivo di bilancio appena approvato è relativo all’esercizio 2022-23, con le assumptions abbondantemente centrate».

RAPPORTO CON CARDINALE – «Con lui, in un anno, solo una chiacchierata, più 4 suoi messaggi. Diceva che dovevamo fidarci l’uno dell’altro. Io l’ho fatto: come sia andata, è noto. Io credo che la decisione di licenziarci fosse stata presa mesi prima e c’era chi lo sapeva. Il contratto, 2 anni con opzione di rinnovo, mi era stato fatto il 30 giugno 2022 alle 22: troppo impopolare mandarci via dopo lo scudetto».

SCARONI – «Mi dà fastidio come si raccontano le cose. Il Milan merita un presidente che ne faccia solo gli interessi e dirigenti che non lascino la squadra sola. Lui non ha mai chiesto se serviva incoraggiamento a giocatori e gruppo di lavoro. L’ho visto spesso andare via quando gli avversari pareggiavano o passavano in vantaggio, magari solo per non trovare traffico, ma puntualissimo in prima fila per lo scudetto. Ho un concetto diverso di condivisione e di gruppo. Posso dire lo stesso anche rispetto ai due Ceo, Gazidis e Furlani».

ALGORITMI – «Non ce n’è bisogno, per prendere Loftus-Cheek, Pulisic e Chukwueze: basta usare i soldi che merita una squadra che finalmente fattura 400 milioni. Non si possono paragonare i 4 mercati precedenti con l’ultimo, avevamo armi diverse. La sostenibilità? Con Boban e Massara è stato stimolante tagliare del 30% gli ingaggi, rinnovare la rosa e aumentarne il valore con scudetto e 3 anni di Champions, dopo 7 senza».

PIOLI – «Stefano andrebbe ringraziato sempre dai tifosi milanisti, il suo lavoro è stato fondamentale per la crescita dei giovani calciatori che sono arrivati al Milan, li ha fatti giocare e li ha aiutati a diventare quello che sono adesso, è stata una figura chiave delle nostre fortune. Vorrei ricordare però che l’allenatore è una tra le persone più sole del mondo del calcio. Dargli compiti che esulano dai suoi lo renderà sempre più solo, se non verrà supportato. Ci stavamo già confrontando per la stagione successiva. Siamo stati noi a rinnovare il suo contratto fino al 2025, perché lo meritava. Se ci fosse stata, come negli anni passati, un’unità di intenti e visioni con gli obiettivi societari, non vedo perché l’avremmo dovuto cambiare».

QUI L’INTERVISTA INTEGRALE A PAOLO MALDINI

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