Mangiapoco disegna l'identikit del portiere perfetto
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Mangiapoco disegna l’identikit del portiere perfetto: «Ruberei il tuffo a Di Gregorio, a Svilar le uscite». Poi parla così di Buffon – VIDEO

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Mangiapoco analizza i migliori numeri uno al mondo e svela le caratteristiche tecniche che vorrebbe fare sue per il futuro in bianconero

Il futuro della porta della Juventus passa inevitabilmente dalla crescita costante e dallo studio dei suoi giovani talenti. Tra questi spicca Mangiapoco, estremo difensore dotato di ottima struttura fisica e reattività, che si è prestato a un simpatico “gioco” durante l’intervista esclusiva realizzata da Juventusnews24. Chiamato a costruire l’identikit del portiere perfetto “rubando” le migliori doti ai colleghi più illustri del panorama europeo, il ragazzo ha dimostrato grande maturità e profonda capacità di analisi tecnica.

 
 
 
 
 
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Mangiapoco: il modello Di Gregorio e il mito Buffon

L’analisi parte dai protagonisti della Serie A, con un occhio di riguardo doveroso per l’attuale titolare della JuveMichele Di Gregorio, da cui il giovane vorrebbe apprendere l’esplosività muscolare.

DI GREGORIO – «Il tuffo, la spinta e l’attacco palla».

Parole di inaspettata e grande stima sono state spese per la rivelazione della Roma, Mile Svilar, che Mangiapoco pone sul podio dei migliori in assoluto per completezza tecnica, preferendolo in alcuni fondamentali ad altri mostri sacri.

SVILAR – «Tutto, è uno dei portieri più forti in circolazione. Mi piace molto, gli ruberei il suo uno contro uno, le sue uscite».

Il tour tra i pali prosegue citando i top player internazionali: da Gianluigi Donnarumma («Le parate in sé») a Mike Maignan («Il carisma»), passando per la distribuzione palla di Alisson e la reattività di Oblak. Tuttavia, il tributo più emozionante e sentito è riservato alla leggenda bianconera per eccellenza: Gianluigi Buffon.

IL MITO – «Tutto. La cosa che mi ha davvero impressionato è sentirlo durante il lockdown parlare con i giocatori in campo, si sentiva tutto dalla tv. Davvero non stava un secondo in silenzio, sempre tenere attenta la squadra. Questo fa davvero la differenza. L’ho conosciuto? No non ancora…».

Una dichiarazione che sottolinea quanto la leadership verbale sia fondamentale per chi difende la porta della Vecchia Signora. Un approccio allo studio che piacerà sicuramente alla dirigenza e a Giorgio Chiellini, sempre attenti alla mentalità dei ragazzi che sognano l’esordio sotto la guida di Luciano Spalletti.

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