Marocchino su Juve Atalanta: «Ci può stare pareggiare»
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Marocchino in vista di Juve Atalanta: «Ci può stare pareggiare ma la cosa fondamentale sarà questa. Rabiot? È stato fatto qualche errore di valutazione»

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Marocchino in vista di Juve Atalanta: tutte le dichiarazioni dell’ex calciatore sul big match ma non solo

A poche ore del big match contro l’Atalanta, in programma oggi alle 18:00, l’ex giocatore della Juventus, Domenico Marocchino, ha analizzato il momento bianconero ai microfoni di Radio Bianconera. Secondo Marocchino, la squadra di Igor Tudor sta trovando una buona continuità di rendimento, ma permangono alcuni nodi irrisolti a centrocampo, frutto di passate scelte di mercato.

SU JUVE ATALANTA«Ci può stare pareggiare con l’Atalanta, la cosa fondamentale sarebbe avere una base di rendimento standard da parte della squadra, questo non significa vincere tutte le partite, ma garantire appunto una certa media di prestazione, che ad oggi mi sento di dire che la Juve sta garantendo».

SU RABIOT – «Rabiot era contestato da una parte della tifoseria e della critica, ma se avessi chiesto a qualsiasi ex giocatore, tutti avrebbero detto che era un ottimo giocatore. Il club ha preferito invece darlo via per risparmiare un milione, comprare un altro centrocampista a 40 e rivenderlo a 25. Ovviamente qualche errore di valutazione è stato fatto. Koopmeiners? Nell’Atalanta giocava come perno in un quadrilatero composto da giocatori bravi tecnicamente ma anche dai grandi polmoni, o adatta il proprio modo di giocare al nuovo contesto che vive a Torino, oppure farà sempre fatica».

La critica al passato si lega al presente, in particolare alla situazione di Teun Koopmeiners. L’olandese, secondo Marocchino, fatica a trovare la sua dimensione perché il contesto tattico della Juve è molto diverso da quello dell’Atalanta.

A Bergamo, ha spiegato, Koopmeiners “giocava come perno in un quadrilatero” con giocatori di grande corsa e tecnica. Alla Juventus, il sistema è differente e richiede un adattamento.

La sentenza di Marocchino è netta: “o adatta il proprio modo di giocare al nuovo contesto che vive a Torino, oppure farà sempre fatica”. Un’analisi lucida che mette in evidenza le difficoltà del centrocampista olandese e la necessità, per lui, di reinventarsi per diventare un fattore anche in bianconero. La sfida contro il suo passato, oggi pomeriggio, sarà un banco di prova fondamentale.

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