Hanno Detto
Marotta non dimentica il passato: «Il mio culmine personale l’ho raggiunto alla Juventus». Poi rivela un aneddoto

Marotta parla del suo passato: l’apice alla Vecchia Signora e la gavetta al Varese, passando per l’Inter. Tutte le sue dichiarazioni
Beppe Marotta, attuale presidente dell’Inter, si è raccontato in una lunga intervista durante l’executive master “Management dello Sport” organizzato dalla RCS Academy Business School. L’intervento ha ripercorso la lunghissima carriera del dirigente, partendo dagli inizi al Varese fino ai vertici del calcio italiano. Marotta ha svelato un aneddoto curioso sul suo passato e sul mancato approdo all’Inter già nel 1983, sottolineando come la pazienza sia una virtù fondamentale in questo mestiere.
L’ANEDDOTO SULL’INTER – «Ricordo che nel 1983 il presidente nerazzurro dell’epoca, Pellegrini, mi chiese di venire all’Inter come piccolo manager. Lui però amava occuparsi direttamente della gestione, quindi sono certo che se avessi accettato oggi non sarei presidente. Non serve velocità, bisogna arrivare ai traguardi con calma e saper gestire i momenti.»
Quel “no” all’Inter si rivelò una scelta vincente. Il dirigente ha infatti individuato il suo apice professionale non nel club che presiede oggi, ma negli anni trascorsi alla Vecchia Signora, dove ha costruito il ciclo dei nove scudetti consecutivi (come ricordato recentemente da Fabio Paratici).
IL CULMINE ALLA JUVENTUS – «Il mio culmine personale l’ho raggiunto alla Juve: avevo quasi 60 anni e una padronanza massima delle mie capacità professionali. Partii da Varese grazie ad una circostanza favorevole: abitavo vicino allo stadio.»
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Marotta Juve, la gavetta al Varese e la prima negoziazione
La carriera di Marotta è iniziata grazie alla passione pura per il calcio, quando era solo un bambino e faceva la mascotte per la squadra della sua città, che all’epoca militava in Serie A. È stato lì che ha imparato le basi del mestiere, negoziando per la prima volta.
LA PASSIONE E LA NEGOZIAZIONE – «Mi stimolò la passione. Avevo 6-7 anni e assistevo agli allenamenti del Varese che all’epoca giocava in Serie A. Ero la mascotte. Così imparai la negoziazione, parlai con il magazziniere per avere una tuta in cambio di pulire le scarpe, sgonfiare i palloni, aiutare a lavare gli indumenti.»
Un percorso iniziato dal basso e proseguito a velocità record. Marotta ha rivelato di aver sacrificato gli studi universitari per inseguire la sua passione, ottenendo il primo contratto da dirigente appena maggiorenne, un percorso che lo ha poi portato sul tetto d’Italia con la Juventus.
DIRIGENTE A 19 ANNI – «A 18 anni conclusi il liceo classico e ottenni il primo contratto da dirigente, abbandonando un piccolo percorso perché ora ho ricevuto dalla Bicocca una laurea honoris causa, ma non ho potuto laurearmi perché iniziai a lavorare presto. A 19 anni ero direttore del settore giovanile.»
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