Netflix acquista i diritti della Champions League? Il co-CEO esce allo scoperto, svelata la strategia per lo sport. Arriva un importante annuncio!

Netflix entra nei diritti della Champions League? Il co-CEO parla così, ecco il piano per lo sport. Arriva un importante annuncio!

Grandi eventi sì, campionati interi (per ora) no. Mentre si rincorrono le voci su un possibile, clamoroso ingresso di Netflix nel mondo dei diritti TV della Champions League, arriva la precisazione ufficiale del colosso dello streaming. A fare chiarezza è stato il co-CEO Ted Sarandos, che ha delineato la strategia dell’azienda: focus sui singoli, grandi eventi, non sui pacchetti stagionali.

La strategia Netflix: “Grandi eventi live”, non pacchetti stagionali

Nella call con gli analisti per presentare i conti del terzo trimestre, Sarandos, uno dei manager più potenti dell’industria dell’intrattenimento, ha smorzato, almeno in parte, gli entusiasmi. «Non c’è un vero cambiamento nel nostro approccio, ci concentriamo sui grandi eventi live, di cui lo sport è una sottocomponente», ha spiegato. Ha poi aggiunto una precisazione fondamentale: «Al momento non ci concentriamo sui grandi pacchetti stagionali». Un messaggio chiaro: l’interesse è per eventi singoli dal richiamo globale, non per l’acquisizione dei diritti di interi campionati o tornei.

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L’esempio del pugilato: un successo clamoroso

A sostegno della sua tesi, Sarandos ha citato l’esempio del recente match di boxe tra Canelo Álvarez e Terence Crawford. «È stato il combattimento per il titolo maschile più visto del secolo, con oltre 41 milioni di spettatori», ha rivelato, sottolineando come l’evento sia stato un successo planetario. «Crediamo che questi grandi eventi, che attirano un pubblico vasto, abbiano un valore differenziale per i nostri membri».

Impatto sull’acquisizione, ma resta una nicchia

Pur riconoscendo l’impatto positivo di questi eventi sull’acquisizione di nuovi abbonati, Sarandos ha ribadito che i contenuti live rappresentano ancora una «piccola parte» della spesa totale e una «frazione molto ridotta» delle ore visualizzate. Un segmento importante, dunque, ma non ancora centrale nella strategia complessiva.

Le parole del co-CEO non chiudono definitivamente la porta alla Champions League, che potrebbe rientrare nella categoria dei “grandi eventi”. Ma ridimensionano le aspettative: l’interesse di Netflix per lo sport è reale, ma selettivo e mirato. La rivoluzione totale, almeno per ora, può attendere.