Pistocchi dubbioso su Spalletti: «C’è una cosa di tutta questa vicenda che non capisco». L’analisi del giornalista

Pistocchi sull’arrivo di Spalletti: il giornalista si interroga sulle motivazioni del tecnico ad accettare una sfida così complessa e immediata

L’esonero di Igor Tudor, la scelta (quasi) fatta di puntare su Luciano Spalletti. La Juventus volta pagina, ma le incognite restano. Il giornalista Maurizio Pistocchi, attraverso il suo account X, ha commentato l’imminente arrivo del tecnico di Certaldo sulla panchina bianconera, esprimendo forti dubbi sulla fattibilità della missione e sulle motivazioni che spingono l’ex CT ad accettare una sfida così rischiosa.

Pistocchi: una sfida quasi impossibile?

Secondo Pistocchi, il problema principale è il tempo. Se a Tudor, arrivato a marzo, non sono bastati sette mesi per plasmare la squadra, come si può pensare che a Spalletti ne bastino otto (da qui a fine stagione) per raddrizzare una situazione così complessa? Il giornalista si chiede apertamente perché un allenatore del suo calibro accetti un incarico che presenta così tante incognite, in un ambiente storicamente difficile e con una squadra piena di problemi.

L’INTERROGATIVO DI PISTOCCHI – «Se a #Tudor non sono bastati 7 mesi-era entrato in carica a fine marzo 2025-per prendersi la #Juve davvero c’è chi pensa che al nuovo allenatore-#Spalletti-saranno sufficienti 8 mesi? Francamente, non capisco perché #Spalletti accetti un incarico che presenta tante incognite…»

L’unica spiegazione che Pistocchi riesce a darsi è legata a un possibile “report rassicurante” ricevuto dal figlio Federico, che lavora già come osservatore per la Juventus. Una suggestione, ovviamente, ma che sottolinea la perplessità di fronte a una scelta apparentemente controintuitiva.

IL POSSIBILE RUOLO DEL FIGLIO – «…forse da suo figlio Federico, che lavora già per la #Juventus come osservatore, ha ricevuto un report rassicurante sulle potenzialità della rosa.»

Pistocchi: le difficoltà di subentrare in corsa

Il giornalista elenca poi tutte le difficoltà intrinseche nel subentrare a campionato in corso, specialmente in una piazza come quella bianconera: la necessità di ottenere risultati SUBITO, la capacità di entrare in sintonia con il gruppo (empatia), la forza di resistere alle pressioni e l’abilità nell’individuare e risolvere i problemi in pochissimo tempo. Una missione quasi impossibile, che richiede doti non comuni.

LE SFIDE PER SPALLETTI – «In ogni caso, subentrare a campionato in corso è la cosa più difficile per un allenatore, perché servono risultati SUBITO, grande empatia per entrare in sintonia con il gruppo, nervi saldi per resistere alle pressioni e capacità di individuare e risolvere i problemi in poco tempo.»

Pistocchi: fiducia nelle qualità, ma la sfida resta enorme

Nonostante i dubbi e le perplessità, Pistocchi riconosce le grandi qualità di Luciano Spalletti, definendolo «molto bravo e molto esperto». Proprio per questo, conclude il suo commento con un augurio sincero.

L’IN BOCCA AL LUPO FINALE – «#Spalletti però è molto bravo e molto esperto, quindi In bocca al lupo».

L’analisi di Pistocchi è dunque un mix di scetticismo e speranza. Scetticismo sulla tempistica e sulle reali possibilità di incidere in così poco tempo, ma speranza legata all’indubbio valore dell’allenatore prescelto. La sfida per Spalletti è enorme, forse la più difficile della sua carriera: risollevare una Vecchia Signora in crisi profonda, con poco tempo a disposizione e pressioni altissime. Le sue qualità sono note, ma basteranno a compiere l’impresa? Il campo darà la risposta.

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