Ravanelli: «Alla Juve manca intensità. Mentalità? Se non c'è, sarà dura»
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Ravanelli: «Alla Juve manca intensità. Mentalità? Se non c’è, sarà dura»

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L’ex campione della Juve Ravanelli ha commentato la situazione che sta vivendo la Juve in questo inizio di stagione

Ravanelli è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per parlare della situazione della Juve in questo difficile inizio di stagione.

MENTALITA’ – «Del Piero ha detto una cosa forte. Quando si indossa la maglia della Juve fai parte di un Dna di una squadra che ha sempre vinto e vince quasi sempre. Indossare questa maglia e non avere questa mentalità fa partire da 3-4 step più bassi. Se succedesse questo è un problema. La mentalità vincente si crea in tanti anni, ci vuole pazienza. La Juve ha tempo per dimostrare quanto vale e quanto è forte. Se invece è vero quello che ha detto Del Piero, sarà una stagione difficile »

SECONDI TEMPI – «Non so che problema c’è. Abbiamo analizzato la partita di ieri. Il Milan ha giocato con il Liverpool soffrendo tantissimo per 35 minuti, poi in due minuti ha ribaltato il risultato. Nonostante abbia sofferto per 90 minuti e poi perso, mi ha dato un grande segnale di forza fisica. Cosa che ha mi ha dato anche nei primi 60-70 minuti quando la Juve magari meritava di segnare più di un gol. Il Milan ha sempre avuto la mentalità di riuscire a pareggiare la partita, giocando tutti i 90 minuti ad alto livello, cosa che la Juve non riesce a fare. Se la Juve riuscirà ad avere intensità per i primi 70 minuti per tutta la partita, secondo potrà recuperare tutto lo svantaggio. E’ vero che ha preso gol su calcio piazzato, ma gli ultimi 20 minuti la Juve ha fatto capire che era stanca e ha subito l’avversario».

ALLEGRI – «Quello che ha detto nel postpartita fa capire che gli episodi non sono tutti uguali quando si gioca alla Juve. Fare un passaggio sbaglio o giusto alla Juve può costare la partita. I compiti difensivi sono importanti quanto quelli offensivi. Il fatto che Chiesa ha ritardato la chiusura in diagonale su Kalulu è un errore che fa capire che c’era poca concentrazione. Un posizionamento sbagliato nel calcio di oggi può costare una partita. Fa capire quanto questi dettagli sono importanti per vincere, non si può dare niente per scontato».

NAPOLI – «Da quando è arrivato Spalletti ho messo il Napoli in pole position.  Spalletti è un grandissimo allenatore, molto pragmatico e bravo nel gestire lo spogliatoio. Questo ambiente del Napoli aveva bisogno di Spalletti. L’unico problema è livello difensivo: se mancano Koulibaly e Di Lorenzo, potrebbe far fatica a mantenere un certo standard a livello difensivo. Gli altri non sono pronti a lottare ad alti livelli e per lo scudetto. Il Napoli potrà dire la sua se la fase difensiva continuerà così».

OSIMHEN – «E’ un grandissimo attaccante, ha potenzialità incredibili e non ha dimostrato ancora tutto il suo potenziale. E’ nella squadra giusta e Spalletti è l’allenatore giusto, con lui tutti gli attaccanti hanno fatto tantissimi gol. Osimhen è candidato a diventare capocannoniere del campionato: è potente, con la velocità fa male nelle ripartenze, di testa è molto bravo. Deve migliorare nella qualità tecnica e nella pertecipazione al gioco, è grezzo a livello tecnico. Ha tempo per migliorare».

FIORENTINA – «E’ stata brava, ha acquistato giocatori importanti e ha preso tecnico con grandi qualità. Sono convinto che potrebbe essere la sorpresa del campionato Gioca un grande calcio, sarà bello vederla contro l’inter, ci sarà da divertirsi, sarà spettacolare. Vedremo se reggerà l’urto della grande Inter».

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