Hanno Detto
Ravezzani critico su Comolli: «Visionario? Da capire esattamente cosa vede». Commento a sorpresa sulla carriera dell’AD

Ravezzani critica il linguaggio bizzarro del DG. Il dirigente parla come Ferguson, ma la sua carriera è stata segnata da esoneri e risultati deludenti
Il direttore di Telelombardia, Fabio Ravezzani, è intervenuto sul suo profilo X per commentare le recenti dichiarazioni rilasciate dal neo CEO della Juventus, Damien Comolli. L’analisi del giornalista è feroce e si concentra sul divario tra il linguaggio del dirigente e i risultati ottenuti in carriera.
Ravezzani ha definito Comolli un visionario, ma si è subito chiesto cosa esattamente veda. Le frasi utilizzate dal dirigente francese sono state definite bizzarre e surreali. Comolli, ad esempio, aveva affermato che il proprio stato d’animo si può evincere da come cammini in garage. Aveva anche rivelato una curiosa regola adottata ai tempi del Tolosa: compravamo solo giocatori nati dopo l’1 agosto.
La critica più dura di Ravezzani è rivolta al tono di Comolli. Il direttore ha scritto che il DG parla come fosse Ferguson, un riferimento alla statura di un manager leggendario, ma ha immediatamente ridimensionato l’attuale CEO della Juventus. La sua carriera non è così prestigiosa come il suo linguaggio lascerebbe intendere.
Ravezzani ha voluto elencare i momenti meno brillanti della carriera di Comolli. Il dirigente è stato licenziato dal Saint-Etienne, poi dal Liverpool per risultati deludenti, e ha avuto una brutta esperienza anche al Fenerbahce. L’ultima avventura al Tolosa lo vide fallire la promozione nel 2021, con la squadra che dopo essere salita in Ligue 1 ha ottenuto piazzamenti di metà classifica.
Comolli Juve, l’affondo di Ravezzani: tra Tolosa e Liverpool, la carriera non regge il confronto con il linguaggio
Il senso dell’intervento di Fabio Ravezzani è un chiaro avvertimento alla Juventus e alla nuova dirigenza, che ha appena conferito pieni poteri a Comolli. L’opinionista suggerisce che la società bianconera, in un momento di incertezza gestionale, non può affidarsi a un manager che parla come un gigante del calcio ma che ha un curriculum segnato da esoneri e da risultati al di sotto delle aspettative.
Questa critica si aggiunge al dibattito sulla qualità della rosa e sulle mancate vittorie (come lo 0-0 derby), ponendo ulteriore pressione sul nuovo CEO. La Juventus ha bisogno di risultati concreti, non di slogan. Ravezzani conclude la sua analisi sottolineando il grande divario tra la comunicazione e la realtà professionale del dirigente.
FABIO RAVEZZANI – «Ho letto le ultime dichiarazioni di Comolli. Certo, è un visionario. Da capire esattamente cosa vede. Qualche frase bizzarra: da come cammini in garage si capisce di che umore sei. Fino a una surreale: al Tolosa compravamo solo giocatori nati dopo l’1 agosto. Chissà perché. Comolli parla come fosse Ferguson. La sua carriera però non è così prestigiosa. Licenziato dal S. Etienne, poi dal Liverpool per risultati deludenti, ha avuto brutta esperienza col Fenerbahce. Nel 2021 fallisce la promozione col Tolosa, poi lo porta in Ligue1 (13-11-10mo) posto».
