Hanno Detto
Ravezzani critico: «Juve da horror nel primo tempo. Ci sono calciatori in piena crisi d’identità». E fa i nomi di quei tre bianconeri

Ravezzani commenta la prova contro il Pafos salvando il risultato ma bocciando severamente il gioco e lo stato di forma di alcuni titolari
Il day after di Juventus-Pafos non porta solo la soddisfazione per una classifica di Champions League che torna a sorridere, ma porta con sé anche il carico di polemiche e analisi critiche su una prestazione dai due volti. Tra i commentatori più diretti e seguiti sui social network c’è Fabio Ravezzani, direttore di TeleLombardia, che attraverso il suo profilo X ha scattato una fotografia impietosa dello stato di salute della Vecchia Signora. Il suo tweet è una doccia fredda che spegne i facili entusiasmi legati al 2-0 finale, puntando il dito contro i problemi strutturali che ancora attanagliano la squadra di Luciano Spalletti.
RAVEZZANI – «Juve da horror nel primo tempo, ma nella ripresa alla fine passa. Ci sono alcuni giocatori in piena crisi d’identità: Cambiaso, Locatelli, Openda. Altri che faticano a esprimersi al meglio. La classifica in Champions regge. Spalletti però ora deve dare una svolta vera»
Ravezzani utilizza un termine fortissimo, cinematografico, per descrivere i primi quarantacinque minuti dei bianconeri: “horror”. Una parola che racchiude la lentezza, la prevedibilità e la paura vista in campo, dove la squadra ha rischiato di affondare contro un avversario modesto prima di trovare la via del gol nella ripresa. Se il risultato finale permette alla Juve di “passare” (o meglio, di avvicinarsi sensibilmente alla qualificazione), è l’aspetto individuale a preoccupare maggiormente il giornalista.
Nel suo cinguettio, Ravezzani fa i nomi e i cognomi, stilando una lista di proscrizione di giocatori che sembrano aver smarrito la bussola. Si parla di una vera e propria “crisi d’identità” per tre elementi cardine della rosa: Andrea Cambiaso, solitamente uno dei più propositivi ma ieri apparso confuso tatticamente; Manuel Locatelli, fischiato dallo Stadium e apparso in difficoltà nella gestione dei tempi di gioco; e Lois Openda, che evidentemente fatica ancora a trovare la sua dimensione ideale all’interno degli schemi offensivi, alternando buone intenzioni a scarsa concretezza.
