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Retroscena Suarez: tra lui e la Juventus c’è di mezzo Salvini

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Retroscena Suarez: tra lui e la Juventus c’è di mezzo Salvini. Il Pistolero deve fare i conti con una riforma del 2018

Suarez alla Juve è una corsa contro il tempo e la burocrazia. Questa la ricostruzione di Gazzetta.

Il grosso della partita ora si gioca tra carte bollate ed esami di lingua. Tra consolati e ministeri. I tempi sono strettissimi, ma la Juve è fiduciosa di bruciarli in extremis. Suarez, marito di una cittadina italiana, deve diventare nostro connazionale: senza lo status di comunitario non può essere tesserato visto che Arthur e McKennie riempiono già i due slot a Torino. La prossima settimana dovrà passare un esame di italiano di livello B1, e a quel punto, potrà essere chiuso formalmente il dossier al Consolato italiano di Barcellona, che spedirà l’incartamento al Viminale.

Da Roma dovrà arrivare il definitivo nulla osta e solo a quel punto il Pistolero potrà giurare davanti al tricolore e alla Costituzione. Un tempo non era necessario l’esame di lingua e l’iter era assai più snello, ma dal dicembre 2018 i termini si sono ampliati con la riforma del ministro degli Interni, Matteo Salvini: ora allo Stato servono fino a 4 anni per dire sì e fino ad altri 180 giorni per giurare. La lista d’attesa è lunga ma, per fortuna sua e della Signora, Suarez un anno e mezzo fa aveva aperto già la pratica. Era ferma e priva di alcuni documenti, ma ha permesso di iniziare una corsa contro il tempo, che la Juve conta di vincere.

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