Rinnovo McKennie, stallo pericolosissimo sul prolungamento del contratto in scadenza a giugno. Cosa filtra sul centrocampista

Rinnovo McKennie, nessuna trattativa per il centrocampista texano in scadenza a giugno: situazione di stallo simile al caso Vlahovic

La questione contrattuale in casa bianconera torna prepotentemente alla ribalta, accendendo un serio campanello d’allarme per quanto riguarda il futuro dell’assetto di centrocampo. Secondo le ultime indiscrezioni rilanciate con forza da Sky Sport, la situazione relativa al rinnovo di McKennie si sta facendo decisamente complessa e potenzialmente rischiosa per le casse del club. Il centrocampista texano, che sotto la guida tecnica di Luciano Spalletti ha continuato a offrire il suo prezioso contributo in termini di dinamismo, corsa e inserimenti offensivi, vede il proprio accordo con la Vecchia Signora scadere ufficialmente il prossimo giugno. Tuttavia, il dato che desta maggiore preoccupazione tra i tifosi e gli addetti ai lavori non è tanto la scadenza ormai ravvicinata, quanto l’assoluta immobilità diplomatica: ad oggi, infatti, non sono stati avviati contatti concreti per discutere il prolungamento.

Il quadro che emerge in queste ore descrive uno scenario di stallo totale, che ricorda in maniera inquietante quanto sta accadendo parallelamente sul fronte offensivo. La dinamica del viene infatti definita dagli esperti di mercato come “molto simile a quella di Vlahovic“: un silenzio assordante tra l’entourage del calciatore e la dirigenza che alimenta forti dubbi sulla volontà reciproca di proseguire il matrimonio sportivo. Questa strategia d’attesa, apparentemente calcolata da Comolli, espone la società a un rischio elevatissimo. Senza un’accelerata improvvisa e decisiva nelle prossime settimane, lo spettro dell’addio a parametro zero a fine stagione diventa una possibilità concreta, ricalcando le enormi difficoltà già riscontrate nella gestione del contratto del bomber serbo.

Evidentemente, alla Continassa si stanno facendo valutazioni rigorose che vanno oltre il semplice rendimento offerto sul rettangolo verde. La rigida politica di sostenibilità imposta dalla proprietà comporta tetti salariali e valutazioni anagrafiche che potrebbero cozzare con le aspettative economiche del giocatore. Resta il fatto che, con il mercato ormai alle porte, l’americano si trova in una posizione di forza contrattuale, potendo teoricamente iniziare a guardarsi attorno liberamente. Il gelo attuale suggerisce che la distanza tra le parti sia ampia, trasformando quella che poteva sembrare una formalità in un vero e proprio caso spinoso da risolvere prima che la situazione diventi irreversibile.