Sabatini non ha dubbi sulla Juve: le sue dichiarazioni
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Sabatini non ha dubbi sulla Juve: «Davanti situazione abbastanza disastrosa, ma a Bologna ho visto per la prima volta questa cosa qui»

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Sabatini analizza i problemi offensivi e parla della rinascita tattica con Spalletti dopo la vittoria di Bologna: le sue dichiarazioni sui bianconeri

La vittoria della Juventus al Dall’Ara continua a far discutere, dividendo la critica tra chi esalta la solidità ritrovata e chi punta il dito contro un attacco ancora troppo anemico. A fare il punto della situazione negli studi di Sportmediaset è stato Sandro Sabatini, che ha offerto una lettura lucida e controcorrente del momento bianconero. Il focus iniziale non poteva che essere il reparto avanzato, finito sul banco degli imputati per la scarsa vena realizzativa mostrata anche in Emilia. Alla domanda provocatoria su una “situazione disastrosa” davanti, il giornalista ha risposto con onestà intellettuale ma anche con un pizzico di ottimismo.

SABATINI – «Situazione disastrosa davanti? Sì abbastanza, però comunque poi gli attaccanti si sbloccheranno se riusciranno a concretizzare un po’ di occasioni che effettivamente David e Openda a Bologna hanno avuto».

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Per l’opinionista, il problema non è la costruzione, ma la finalizzazione: i gol arriveranno perché le chance vengono create. Ma l’analisi di Sabatini va oltre i singoli e tocca il cuore del progetto tecnico. La prestazione di Bologna rappresenta, a suo avviso, un vero spartiacque temporale per la gestione di Luciano Spalletti.

SABATINI – «È la prima volta comunque che si vede la Juventus di Spalletti e la sua nascita coincide con la rinascita di Spalletti che dopo Napoli aveva detto di aver dato confusione alla squadra».

Un concetto potente: la “nascita” della vera Juve coincide con la “rinascita” del suo allenatore, finalmente libero dalle scorie del passato e dalla confusione post-scudetto partenopeo. Infine, un passaggio sui meriti: giusto lodare i bianconeri per la “grande partita”, ma senza dimenticare il contesto. Il Bologna arrivava stanco dalle fatiche europee, avendo avuto meno ore per recuperare rispetto a una Juve che, pur avendo giocato in Champions, è sembrata più fresca e reattiva. Un mix di fattori che ha regalato tre punti d’oro, ma la strada per la guarigione completa, soprattutto in zona gol, passa dalla fiducia a David e Openda.

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