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Sabatini: «Prima di scegliere il nuovo allenatore i dirigenti della Juventus devono mettersi d’accordo. Ma sicuramente non può essere lui!»

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Sabatini: «Prima di scegliere il nuovo allenatore i dirigenti della Juventus devono mettersi d’accordo. Ma sicuramente non può essere lui!». L’analisi del giornalista

Sul suo canale YouTube, il giornalista Sandro Sabatini ha analizzato il delicato momento della Juventus, commentando l’esonero di Igor Tudor e tracciando lo scenario per il futuro. Sabatini ha individuato due soli profili adatti, ma ha sottolineato come il vero problema del club sia la confusione interna alla dirigenza, che rischia di vanificare qualsiasi scelta.

Secondo l’opinionista, il club non può permettersi un’altra scommessa e deve puntare su un tecnico esperto, ma solo dopo aver trovato unità d’intenti ai vertici.

«Mi dispiace per Palladino che secondo me sarebbe ancora troppo acerbo per la Juventus, ma i nomi sono Spalletti o Mancini, ognuno con le proprie caratteristiche, ma sono due che certe situazioni le hanno vissute, certe situazioni le sanno scegliere, non sono esperimenti. Ecco, però in questo va detto che se non sono esperimenti, se sono allenatori nei quali la Juventus deve credere e deve fidarsi, ecco, poi deve mettere in pratica tutta questa fiducia nel nuovo allenatore, perché altrimenti si riparte con Comolli che voleva uno straniero e Chiellini che voleva Mancini e John Elkann che voleva Spalletti, ho messo i nomi a caso. Il direttore tecnico Modesto che voleva Palladino. Eh no, allora la Juve farebbe bene andare avanti con Brambilla ancora un’altra partita e a prendersi una settimana di tempo, almeno per trovarsi tutti d’accordo. Trovarsi tutti d’accordo in società significa poi trovare l’accordo anche in spogliatoio, che è quello che manca quando c’è confusione, la confusione della società, la confusione dell’allenatore, Tudor esonerato e la Juve ricomincia. Un’altra volta vedremo come andrà».

L’analisi di Sabatini è quindi un monito: prima di scegliere il nuovo allenatore (rischiando di “bruciare” anche un profilo top come Spalletti o Mancini), la Juventus deve risolvere le sue divisioni interne. La sua provocazione è quella di usare l’interim di Brambilla per prendersi altro tempo, necessario a trovare quella compattezza dirigenziale che è l’unica vera garanzia per trasmettere serenità allo spogliatoio.

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