Sabatini si congratula con Spalletti: «Lui è fondamentale, questo giocatore poi mi sta piacendo tantissimo…». Lo ha detto sul nuovo tecnico bianconero

Sabatini, giornalista, ha rilasciato queste dichiarazioni sul pareggio della Juve contro lo Sporting in Champions League. Le parole

Il risultato non serve, la prestazione sì. La Juventus esce dall’Allianz Stadium con un pareggio per 1-1 contro lo Sporting Lisbona, che regala la prima, vera impronta della nuova gestione. L’analisi del noto giornalista Sandro Sabatini, intervenuto sul suo canale YouTube, è agrodolce: la classifica piange, ma la squadra è trasformata.

La “cura Spalletti”: brillantezza e intuizioni tattiche

Secondo Sabatini, l’arrivo di Luciano Spalletti ha già dato i suoi frutti, portando una «nuova brillantezza a tutti i giocatori» e, di conseguenza, a tutta la squadra. L’opinionista ha lodato le «intuizioni tattiche notevoli», citandone due in particolare: «McKennie tutto fare è un giocatore fondamentale» e, soprattutto, l’esperimento di Teun Koopmeiners schierato in difesa: «A me, per esempio, Koopmeiners in difesa da braccetto piace tantissimo».

Vlahović, il leader ritrovato

Ma il vero capolavoro, secondo Sabatini, è il recupero di Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo classe 2000 è stato «restituito al suo compito di essere il leader tecnico e anche emotivo» della squadra. Una responsabilità che il numero 9 «si porta volentieri sulle spalle», come dimostrato dal gol pesantissimo dell’1-1 e da una prestazione di grande spessore che ha infiammato l’Allianz Stadium.

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La nota stonata e il merito dei giocatori

L’unica nota stonata, secondo l’analisi, è stata la prestazione «non tanto convincente» del portiere Michele Di Gregorio. Pur non essendo «assolutamente colpevole» sul gol subito, la sua prova avrebbe “intiepidito” l’entusiasmo dei tifosi, che si aspettavano “qualcosa di più”.

Nonostante questo, il giudizio finale è positivo: la Juve è «sinceramente e obiettivamente trasformata» rispetto alla gestione di Igor Tudor. Il merito? Non solo di Spalletti. «Merito soprattutto dei giocatori – conclude Sabatini – e dell’entusiasmo che hanno ritrovato unitamente con le motivazioni e anche un po’ di sano amor proprio». La Vecchia Signora riparte da qui, con un leader ritrovato e una nuova consapevolezza.