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Sacchi: «Milan? Pioli faccia fuori chi non è con lui, Calabria irrispettoso. Contro la Juve…»

Sacchi: «Milan? Pioli faccia fuori chi non è con lui, Calabria irrispettoso. Contro la Juve…». Le parole dell’ex tecnico rossonero
Arrigo Sacchi ha commentato così a La Gazzetta dello Sport il momento difficile in casa Milan tornando anche sulla sconfitta con la Juventus.
MILAN – «Quando non gioca in modo collettivo, cioè quando non è una squadra, il Milan perde. Ultimamente, ogni tanto, questo è capitato. Penso alle sconfitte contro la Juve e contro il Psg, ma anche a quella precedente contro l’Inter. Qualcosa va corretto».
DIFESA – «Vanno per conto loro. Contro la Juve, in occasione dell’espulsione di Thiaw, nessuno dava copertura. La sfida era Thiaw contro Kean. Ma allora non giocate a zona, state facendo l’uno contro uno… Siccome Franco Baresi è ancora in società, che chiedano a lui come si deve fare in situazioni del genere. Non c’è coordinamento tra i difensori, non ci sono raddoppi di marcatura, bisogna disegnare delle buone diagonali che siano efficaci. E le distanze, che sono fondamentali, non vengono rispettate. Pioli deve lavorare parecchio su questo settore partendo da un principio basilare: i difensori, prima di tutto, facciano i difensori e siano in posizioni corrette»
ATTACCO – «Contro la Juve, in campionato, quando sono rimasti in dieci per l’espulsione di Thiaw, i rossoneri non sono più stati capaci di fare un tiro in porta. Eppure nel primo tempo avevano dominato. Se una squadra è ben organizzata, anche in inferiorità numerica può portare pericoli agli avversari. La prima cosa che noto degli attaccanti è che non rientrano. Giroud non rientra, Leao non rientra. Così vengono a mancare la collaborazione e l’intensità di gioco. E, soprattutto, non si può fare pressing perché la squadra si riduce a sette-otto elementi, anziché undici».
PIOLI – «Prima di tutto deve prendere in mano la situazione e organizzare la squadra secondo principi chiari. Il gruppo deve essere unito, sennò finisce che va in barca. Unito tecnicamente, tatticamente e nello spirito. E poi l’allenatore deve essere convinto delle sue idee e trasmettere questa convinzione ai suoi ragazzi. Faccia loro vedere dove hanno sbagliato, così non sbaglieranno più. E se c’è qualcuno che mette zizzania, lo tenga fuori. Se uno non fa le cose richieste, c’è sempre la panchina».
CALABRIA – «Brutta uscita, quella di Calabria, perché trasmette un’idea di confusione. Inoltre mi sembra che quelle parole, pronunciate a caldo dopo la partita, dimostrino poco rispetto verso l’allenatore. Però, e questo va sottolineato, fanno capire che sotto c’è qualcosa, che non è tutto rose e fiori. E dunque bisogna intervenire al più presto per evitare che la faccenda si complichi».
