Spalletti e l’incredibile retroscena durante Cremonese Juve: così ha invocato Vialli dopo il gol di Vardy. La frase mormorata in panchina

Spalletti e l’incredibile retroscena durante Cremonese Juve: così ha invocato Vialli. La frase mormorata in panchina dal tecnico bianconero

L’esordio di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus non è stato banale. Sabato scorso, allo stadio Zini, è successo davvero di tutto nel match vinto dalla Juventus contro la Cremonese. La gara, che ha segnato l’inizio della nuova era tecnica bianconera, è stata infatti caratterizzata da un finale molto concitato per la Vecchia Signora.

Nonostante la squadra fosse tutto sommato in controllo della situazione, il goal del 2-1 segnato all’improvviso da Jamie Vardy ha riaperto la partita, accendendo la tensione per gli ultimi, interminabili minuti di recupero. Proprio in quel momento di massima pressione agonistica, il tecnico di Certaldo si è letteralmente scatenato in panchina.

È in questo frangente che è avvenuto un gesto curioso, quasi scaramantico, immortalato dalle telecamere e raccontato nel dettaglio da Davide Bernardi tramite la speciale BordoCam di DAZN. Spalletti è arrivato a “invocare” un aiuto dall’alto, rivolgendosi a una leggenda indimenticata, profondamente legata a entrambe le realtà in campo.

L’allenatore, teso, si è rivolto a Gianluca Vialli, indimenticato campione della Juve ma anche “figlio di Cremona”. La telecamera ha catturato l’istante, e si può leggere distintamente il labiale di Spalletti.

«Dai Gianluca, ché è ancora bella lunga», sono state le parole pronunciate tra sè e sè, a bassa voce, dall’allenatore bianconero.

Non è la prima volta che Spalletti si affida spiritualmente all’ex capodelegazione azzurro: già da CT della Nazionale, infatti, aveva parlato spesso dello spirito di Vialli come guida per il gruppo. Questa volta, l’invocazione era per la sua nuova squadra. E, come nelle migliori sceneggiature, pochi istanti dopo, l’arbitro ha fischiato la fine. La Juventus ha potuto così esultare, mettendo in tasca una vittoria importante per battezzare il nuovo corso.

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