Terzic vicino alla Juventus dopo l’esonero di Tudor? Il tecnico tedesco rivela: «C’è stato un interesse da parte di…»

Terzic vicino alla Juventus dopo l’esonero di Tudor? Il tecnico tedesco rivela: «C’è stato un interesse da parte di…». Le parole dell’allenatore

Nel valzer delle panchine che ha scosso le fondamenta del calcio italiano negli ultimi mesi, una figura è rimasta costantemente sullo sfondo, circondata da un alone di prestigio internazionale: Edin Terzic. Quando la Juventus ha deciso di sollevare dall’incarico Igor Tudor, aprendo la crisi tecnica poi risolta con l’ingaggio di Spalletti, il nome dell’ex allenatore del Borussia Dortmund era circolato con insistenza nei corridoi della Continassa.

Terzic, reduce da una cavalcata straordinaria che lo ha portato fino alla finale di Champions League, rappresentava l’identikit perfetto del tecnico moderno: giovane, ambizioso e capace di valorizzare il talento. Ma Torino non è stata l’unica tappa ipotetica del suo tour virtuale in Italia. Anche il Milan e, con maggiore forza, la Roma in piena tempesta societaria, avevano sondato il terreno per capire la disponibilità del tecnico.

Oggi, a mente fredda, è lo stesso Terzic a fare chiarezza. In una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, l’allenatore ha affrontato direttamente le voci che lo volevano prossimo allo sbarco in Serie A. Di fronte alla domanda specifica sulla veridicità dei contatti con Juventus, Milan e Roma, Terzic ha scelto la via dell’eleganza diplomatica, confermando i rumors ma rifiutandosi di destabilizzare l’ambiente delle squadre coinvolte.

Questa la sua risposta testuale: «Il rispetto per me è la cosa più importante per un allenatore, anche il rispetto per i colleghi che allenano. Quello che posso dire è che c’è stato un interesse da alcuni club italiani, ma non dirò quali».

Una conferma implicita ma potente. Terzic ammette che l’Italia lo ha cercato e che i sondaggi sono stati reali. Il suo silenzio sui nomi specifici è un atto di rispetto verso i colleghi che attualmente occupano quelle panchine, ma lascia aperta una porta per il futuro: la Serie A è nel suo destino, resta solo da capire quando e dove.