Tudor non si nasconde dopo Como Juve: la sua analisi a DAZN
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Tudor non si nasconde dopo Como Juve: «Ci sono delle cose che mi preoccupano, le vedremo sicuramente nello spogliatoio». Il commento dalla pancia del Sinigaglia

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Tudor non nasconde la sua preoccupazione dopo il ko: il tecnico bianconero ammette le difficoltà, ma rimanda l’analisi all’interno del gruppo

Una sconfitta che fa malissimo, la prima in campionato, e che inevitabilmente accende i campanelli d’allarme. Nel post-partita di Como-Juventus, l’allenatore bianconero Igor Tudor non ha nascosto la sua preoccupazione per il momento difficile della squadra. Intervenuto ai microfoni di DAZN, il tecnico ha ammesso di essere “sempre preoccupato”, ma ha voluto trasformare questo sentimento in uno stimolo, rimandando ogni analisi approfondita all’interno dello spogliatoio.

Tudor: la preoccupazione come stimolo

Di fronte a una prestazione deludente e a un risultato pesante, che segue una serie di pareggi poco convincenti, Tudor non ha cercato alibi. Alla domanda diretta su cosa lo preoccupasse di più dopo questa sconfitta, ha risposto con grande onestà, spiegando però la sua visione del ruolo dell’allenatore.

COSA LO PREOCCUPA – «Mi preoccupa sempre tutto. L’allenatore deve essere sempre preoccupato perché vuole dire che è attento e che pensa a cosa fare meglio. Cosa possiamo fare meglio? Lo vedremo in spogliatoio, non qui».

L’INTERVISTA DI TUDOR A DAZN DOPO COMO JUVE 2-0

Le parole di Tudor sono un mix di ammissione di difficoltà e di chiusura verso l’esterno. Da un lato, l’affermazione «Mi preoccupa sempre tutto» è la fotografia di un tecnico consapevole dei problemi attuali della sua JuventusNon minimizza la situazione, ma anzi la inquadra come un normale stato d’animo per chi vive il calcio con la sua intensità. Essere preoccupato, per lui, non è un segnale di debolezza, ma di attenzione, la molla che spinge a cercare continuamente soluzioni per migliorare.

Dall’altro lato, però, Tudor ha voluto proteggere il suo spogliatoio, rifiutandosi di entrare nei dettagli delle criticità davanti ai microfoni. La domanda «Cosa possiamo fare meglio?» trova una risposta netta: «Lo vedremo in spogliatoio, non qui». Un modo per dire che l’analisi degli errori e la ricerca delle soluzioni vanno fatte all’interno del gruppo, lontano dalle telecamere e dalle polemiche.

È una presa di posizione da leader, che si assume le responsabilità ma che allo stesso tempo fa quadrato attorno ai suoi giocatori. La sconfitta di Como brucia, la preoccupazione c’è ed è palpabile, ma la Juventus di Tudor proverà a ripartire dal lavoro quotidiano, dall’analisi interna e dalla forza del gruppo. La testa è già alle prossime, proibitive sfide: la reazione è attesa, ma le risposte arriveranno solo dal campo, non dalle interviste.

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