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Yildiz, svelato il motivo per cui la Turchia non l’ha fatto giocare: cosa c’è dietro l’ultima esclusione dello juventino

Yildiz, svelato il motivo per cui la Turchia non l’ha fatto giocare: cosa c’è dietro l’ultima esclusione dello juventino da parte di Montella
La mancata partecipazione in campo di Kenan Yildiz nella recente sfida della Turchia contro la Spagna non è dovuta a motivi tecnici o fisici, ma a una scelta puramente strategica da parte del commissario tecnico Vincenzo Montella. Come rivelato da Sky Sport, l’allenatore italiano ha preferito preservare il numero 10 della Juventus, tenendolo in panchina per l’intera durata dell’incontro.
La diffida e i playoff Mondiali
La decisione di Montella è direttamente collegata alla situazione disciplinare del giovane attaccante e al destino incerto della Nazionale turca nelle qualificazioni Mondiali. Yildiz, infatti, era diffidato. Farlo scendere in campo contro la Spagna avrebbe comportato il rischio concreto che un’eventuale ammonizione lo squalificasse per la prossima partita cruciale.
La Turchia, pur essendo una squadra competitiva, non ha ancora la certezza matematica di un posto al Mondiale. Il passaggio del turno sarà deciso durante i delicati playoff in programma a marzo. Per questo motivo, Montella ha ragionato in ottica futura, ritenendo troppo alto il rischio di perdere un elemento chiave come Yildiz in una delle partite più importanti della stagione.
Montella blinda il talento juventino
La scelta di Vincenzo Montella evidenzia la grande considerazione che il tecnico ha nei confronti del talento bianconero. Kenan Yildiz è ormai riconosciuto come uno dei punti fermi su cui ricostruire l’attacco della Nazionale turca. Il suo impatto e la sua qualità sono ritenuti indispensabili per affrontare gli scontri diretti dei playoff, dove ogni singolo giocatore e ogni opzione tattica farà la differenza.
Il tecnico ha quindi deciso di proteggere il giovane, garantendosi di averlo a completa disposizione e senza vincoli disciplinari per la fondamentale sessione di marzo. La Juventus, che ha blindato il giocatore con un lungo contratto, può sorridere per la gestione oculata del proprio patrimonio tecnico da parte della Turchia.
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