Yildiz da urlo in Juve Pafos: giocata da vero numero 10, l’Allianz Stadium impazzisce dopo quel suo gesto tecnico. Cosa ha fatto

Yildiz regala un lampo di genio puro nel 2° tempo eludendo il pressing con una danza sul pallone che spacca la partita e accende l’entusiasmo

In una serata di Champions League dove la tensione si tagliava con il coltello e il pallone sembrava pesare una tonnellata per molti, c’è stato un momento preciso in cui la bellezza del calcio ha preso il sopravvento sulla paura di sbagliare. Al di là dei gol di McKennie e David che hanno deciso il tabellino, gli occhi dei tifosi presenti all’Allianz Stadium si sono riempiti di meraviglia per una giocata fenomenale firmata da Kenan Yildiz. È successo nel secondo tempo, quando la partita era ancora in bilico o appena sbloccata, in quella fase in cui il Pafos provava ad alzare il baricentro per soffocare la manovra bianconera.

Il talento turco ha ricevuto palla in una zona di campo scottante, spalle alla porta, con l’avversario incollato alla schiena pronto a mordere le caviglie e a chiudere ogni linea di passaggio. In quel frangente, il 90% dei giocatori avrebbe cercato uno scarico facile all’indietro o avrebbe protetto la sfera cercando il fallo. Yildiz no. Il numero 10 ha sentito il contatto, ha capito il tempo dell’intervento del difensore in pressing e, con una naturalezza disarmante, ha tirato fuori dal cilindro una mossa da campione.

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Con un tocco felpato, quasi impercettibile, ha spostato il pallone mandando a vuoto l’intervento ruvido del cipriota, per poi girarsi in un fazzoletto di terreno con una rapidità di gambe impressionante. Una veronica moderna, una danza sul pallone che ha lasciato l’avversario piantato sul posto, disorientato e battuto. Ma la bellezza del gesto non è stata fine a se stessa: una volta saltato l’uomo, Yildiz si è involato verso la porta avversaria con una progressione palla al piede che ha spaccato in due il centrocampo avversario, creando quella superiorità numerica che per un’ora era mancata come l’ossigeno.

È in questi dettagli che si riconosce la caratura del giocatore più tecnico della rosa. Mentre gli altri correvano e lottavano, Yildiz “pattinava” sull’erba, trasformando una situazione di pericolo in un’opportunità letale. Quella giocata ha avuto l’effetto di una scossa elettrica: ha acceso il pubblico, che ha accompagnato la sua corsa con un boato crescente, e ha dato coraggio ai compagni, dimostrando che la difesa del Pafos poteva essere saltata non solo con i lanci lunghi, ma con la qualità pura nell’uno contro uno. Kenan Yildiz si conferma così non solo un prospetto, ma una certezza scintillante: quando la palla passa dai suoi piedi, accade sempre qualcosa di speciale.