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Yildiz tesoro da ritrovare: tre fattori stanno incidendo sulle prestazioni del turco, reduce da una serata complicatissima al Bernabeu

Yildiz, momento no per il turco: la fascia da capitano, le difese avversarie e i troppi minuti pesano, ma il club fa quadrato attorno al suo gioiello
È il talento più puro, il faro tecnico, il tesoro da ritrovare per uscire dalla crisi. Ma anche Kenan Yildiz, in questo momento difficile per la Juventus, sta mostrando qualche crepa. Le ultime prestazioni del gioiello turco sono state al di sotto dei suoi standard abituali, un appannamento figlio di diversi fattori che Igor Tudor e la società stanno analizzando con attenzione. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, il numero 10 bianconero è alla ricerca di un nuovo equilibrio, ma la fiducia nei suoi confronti resta totale.
Yildiz Juve: stanchezza, pressione e marcature strette
Le ultime uscite contro Como e Real Madrid hanno mostrato un Yildiz meno brillante, meno incisivo, quasi spaesato. Una versione lontana parente del giocatore che ha trascinato la squadra tra settembre e ottobre. Le cause di questo calo sono molteplici e si intrecciano. Il primo, e forse più evidente, è la stanchezza. Il turco è uno “stakanovista”, ha giocato quasi ogni minuto di questo avvio di stagione e i troppi minuti giocati iniziano inevitabilmente a pesare sulla sua lucidità e sulla sua brillantezza fisica.
A questo si aggiunge un fattore tattico: le difese avversarie lo studiano sempre di più. Dopo le sue prodezze, è diventato l’osservato speciale, l’uomo da raddoppiare, da chiudere preventivamente. Trovare spazi e libertà per inventare è diventato, per lui, molto più complicato. Infine, non va sottovalutata la pressione. La notte del Bernabeu, in cui ha indossato la fascia da capitano, è stata forse emblematica: un onore immenso, ma anche un peso che, unito alle difficoltà della squadra, può averlo condizionato. Come ha scritto la Gazzetta, «la fascia è storia», e gestirla a quell’età non è banale.
La Juve lo difende: è troppo prezioso
Nonostante questo momento di appannamento, la Juventus non ha alcuna intenzione di mettere in discussione il suo gioiello. Anzi, fa quadrato attorno a lui. La Juve lo difende, consapevole del suo enorme valore e della sua centralità nel progetto. Igor Tudor, pur riconoscendone la stanchezza, continua a considerarlo indispensabile, l’unico in grado di accendere la luce con una giocata. È troppo prezioso nell’economia della squadra per essere messo in discussione.
L’obiettivo, ora, è aiutarlo a ritrovare il giusto equilibrio. Gestirne meglio le energie, magari concedendogli qualche minuto di riposo in più quando possibile, e lavorare tatticamente per creargli nuove soluzioni per eludere le marcature avversarie. La ricerca dell’equilibrio è la chiave per riavere il miglior Yildiz, quello capace di trascinare la Juventus con le sue magie. La fiducia resta intatta: la Vecchia Signora aspetta solo che il suo tesoro torni a brillare come sa. Serve solo un po’ di pazienza e la giusta gestione.
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