Morto John Robertson: scomparso il 'Picasso' del Nottingham
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Morto John Robertson: il mondo del calcio piange la scomparsa a 72 anni del ‘Picasso’ del Nottingham Forest

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Morto John Robertson: a 72 anni è scomparso il ‘Picasso’ del Nottingham Forest. Il cordoglio da parte del mondo del calcio

Il mondo del calcio d’Oltremanica si ferma per rendere omaggio a una delle sue figure più iconiche e talentuose. È morto all’età di 72 anni John Robertson, leggenda indiscussa del Nottingham Forest e del calcio scozzese. Definito dal mitico Brian Clough — il manager visionario che guidò il Forest dalla seconda divisione al tetto d’Europa — come il “Picasso del nostro gioco”, Robertson è stato l’architetto in campo di un miracolo sportivo che ancora oggi appare irripetibile. Votato dieci anni fa dai tifosi come il giocatore più amato della storia del club, lascia un vuoto incolmabile nei cuori dei “Tricky Trees”.

L’uomo che fece grande il Forest

Ala sinistra dotata di una tecnica sopraffina e di un dribbling ubriacante, Robertson fu il protagonista assoluto dell’epopea del Nottingham tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80. Con la maglia rossa conquistò sette trofei, ma la sua leggenda è legata a doppio filo alle due Coppe dei Campioni consecutive. Nel 1979, nella finale di Monaco contro il Malmoe, fu lui a servire l’assist decisivo per Trevor Francis, il primo calciatore britannico costato un milione di sterline. L’anno successivo, nel 1980 al Bernabeu contro l’Amburgo, fece ancora meglio: segnò il gol vittoria con un destro chirurgico. John McGovern, capitano di quella squadra leggendaria, lo descrisse con un paragone che spiega tutto: «Robertson è come Ryan Giggs, solo che non aveva solo il sinistro, ma tutti e due i piedi buoni».

Dalla Scozia alla panchina con O’Neill

Non solo club: Robertson fu un pilastro della Scozia (28 presenze e 8 reti), ricordato eternamente per il gol vittoria su rigore contro l’Inghilterra nel 1981 a Wembley. Appesi gli scarpini al chiodo dopo 16 stagioni, 599 partite e 99 gol (vestendo anche la maglia del Derby County), iniziò una seconda carriera di successo come viceallenatore. Divenne l’ombra fedele di Martin O’Neill, suo ex compagno di squadra e tecnico carismatico, seguendolo per quasi vent’anni. Insieme hanno scritto pagine importanti al Leicester City (vincendo il primo trofeo del club), all’Aston Villa e soprattutto al Celtic, dove sfiorarono la gloria europea perdendo la finale di Coppa UEFA a Siviglia contro il Porto di un giovane José Mourinho.

Il cordoglio

La notizia ha scosso l’ambiente del Nottingham Forest, che ha affidato ai social un ricordo toccante: «Il talento ineguagliabile di John, la sua umiltà e la sua incrollabile devozione non saranno mai dimenticati». Oggi il calcio saluta un genio che, con un fisico tutt’altro che atletico, ha saputo dipingere calcio come pochi altri nella storia. La redazione di Juventusnews24 si unisce al cordoglio per la triste scomparsa.

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