Spugna: «Dalla Juventus Women mi porto dietro tanto» - ESCLUSIVA
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Spugna: «Dalla Juventus Women mi porto dietro tante cose» – ESCLUSIVA

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Alessandro Spugna, ex tecnico della Juventus Women Primavera attualmente all’Empoli, racconta la sua esperienza in bianconero e la nuova avventura

In bianconero dal 2014, negli ultimi due anni Alessandro Spugna ha guidato la Juventus Women Primavera, con la quale ha vinto due tornei di Viareggio consecutivi. Per il tecnico, adesso, un’esperienza in Serie A femminile alla guida dell’Empoli. In esclusiva a Juventusnews24.com, il giovane allenatore ha ripercorso l’esperienza in bianconero e parlato della nuova avventura appena cominciata.

Dopo due anni ricchi di successi alla Juventus Women Primavera, è arrivato l’addio. Sentiva l’esigenza di affrontare nuove sfide?

«Non sentivo il bisogno di far nuove sfide ma è arrivata un’opportunità importante. Certe opportunità vanno colte. Lasciare la Juve non è mai facile, ma prendere una panchina di Serie A e prenderne una di un club professionistico come l’Empoli, penso sia un’opportunità da non perdere».

Lei era in bianconero dal 2014. Cosa è significato lasciare questo club?

«Quando sei tanti anni in club lasci delle persone che vivi nel quotidiano. Persone con le quali hai collaborato, dentro il calcio ma anche al di fuori. Dai direttori, ai tecnici, ai magazzinieri, ai ragazzi e le ragazze… Lasci tanto, ma il calcio deve prendere direzioni e molte volte ci si deve allontanare per poter fare una propria strada».

Cosa si porta dietro dalla Juventus?

«Sono tante le cose che in sei anni ho potuto apprendere e migliorare. Io quando sono arrivato sei anni fa probabilmente non mi sarei sentito pronto per quello che vado a fare oggi. L’esperienza in Juventus mi ha dato la possibilità di migliorarmi e crescere in maniera esponenziale. Sono tante le cose che ti puoi portar dietro quando lavori in uno dei club migliori d’Europa».

Ha allenato tante giovani in bianconero. Quali pensa siano le giocatrici che diventeranno protagoniste sul panorama calcistico nei prossimi anni?

«È difficile rispondere. Ho chiaro quali ragazze possano diventare giocatrici importanti ma far nomi non mi piace perché non è bello per chi riceve la gratificazione, sia per quelle che non la ricevono. Nella Juventus ci sono tantissimi talenti, anche nelle più piccoline che non ho avuto il piacere di allenare. Credo che la Juventus stia facendo un lavoro importantissimo. Ho la fortuna di avere alcune giocatrici con me ad Empoli e mi auguro che siano quelle che nel breve periodo possano diventare giocatrici importanti sul panorama calcistico italiano. Ma credo che anche tra le più piccole ci siano talenti».

Oltre ai valori tecnici, qual è il segreto per il quale la Juventus Women, sia in prima squadra che in Primavera, fa così bene?

«Credo che parta tutto dall’organizzazione stratosferica. Alla Juventus non viene fatto nulla per caso, viene fatto tutto con grande programmazione credendo tanto in quello che si fa. Ci sono delle professionalità, ognuno nel proprio ruolo è il numero uno. Braghin è il numero uno e tutte le persone di cui si è circondato sono professionisti. Guarino è un coach eccezionale e quando hai persone con questa professionalità e hai giocatrici di un certo valore, diventa tutto più facile. Quando mi chiesero di fare il femmine non ho esitato un secondo perché so perfettamente che quando la Juve si butta in qualche cosa lo fa per arrivare al massimo livello. Lo dimostrano i nove scudetti consecutivi del maschile, i tre della prima squadra femminile… Quando sei alla Juve sai che la Juve vuole fare tutto al top».

Cosa ha “rubato” a Rita Guarino in questi anni?

«Non posso fare altro che ringraziarla. Quando ho iniziato nel femminile mi è stata di grande aiuto, ho fatto la prima parte di stagione con la prima squadra e mi ha dato una grande mano. Ci sarebbe da rubarle tutto, sicuramente il modo di gestire ma anche tante cose in allenamento. Abbiamo la stessa filosofia, lo stesso principio di gioco, li abbiamo sempre condivisi e continueremo. Le vorrei rubare l’esperienza che ha nel femminile che spero di potermi fare nei prossimi anni».

Quanto sarà importante, nella sua esperienza in Serie A, la conoscenza di tanti giovani talenti?

«Per il futuro penso sia molto importante, spero lo sia. Oggi anche io sono un pochettino inesperto per quanto riguarda la categoria ma spero di risolvere questa inesperienza al più presto. La conoscenza di tante giocatrici giovani in futuro penso mi possa dare un leggero vantaggio, ma credo ci siano anche altri tecnici che ho visto e conosciuto in questi anni che hanno sicuramente le carte in regola per poter approcciare alla Serie A».

Lei ha portato con sé dalla primavera tre giovani. Crede siano pronte ad una prima squadra?

«Lo devono essere, non c’è tanto tempo per aspettare. Quando arrivi in prima squadra la parola “aspettare” non esiste. Diciamo che probabilmente un periodo di tempo per adattarsi lo dobbiamo concedere ma credo che siano arrivate delle ragazze che per mentalità e per quella che è la categoria, possano far bene. Dovranno adattarsi ai ritmi di gioco, a quella che è la mentalità che magari nel settore giovanile ti concedono d più. Hanno la mentalità giusta per potersi affermare in Serie A. Glionna ha già vinto due scudetti con la prima squadra, lei è quella che forse ci deve dare qualcosa di più. Ci sono anche Bellucci, Brscic, Toniolo, che sono profili interessanti in prospettiva».

Pensa che all’Empoli Benedetta Glionna possa fare il definitivo salto di qualità per poi tornare a guidare l’attacco della Juventus?

«Credo che il fatto di averla voluta fortemente sia proprio per questo motivo qua. Conoscendola bene, in un ambiente come Empoli credo possa trovare le giuste motivazioni e le giuste determinazioni per consacrarsi. È tra i talenti italiani più importanti, penso che lei possa veramente fare il salto di qualità e ovviamente mi auguro una stagione sopra le righe, pari alla prima in Juventus quando vinse anche il premio come Golden Girl. Ha tutto per fare una stagione di alto livello».

Quali sono gli obiettivi dell’Empoli per questa stagione?

«Non ci siamo dati obiettivi precisi perché essendo una squadra molto giovane dovremo vivere settimana per settimana. Sicuramente raggiungere la salvezza nel più breve tempo possibile, poi da lì vedremo. È una squadra con tante giocatrici all’esordio, bisogna lavorare settimana per settimana e migliorarci sempre. Migliorando le singole giocatrici migliora la squadra. Con entusiasmo e voglia di fare dobbiamo costruirci il nostro obiettivo. Ci sono anche tante giocatrici che c’erano già che hanno qualità importanti. Credo che il mix di queste giocatrici può farci fare qualcosa di interessante».

Dell’Empoli l’ha convinta anche questo progetto giovane?

«Dell’Empoli mi ha convinto il fatto che fin dai primi giorni ho trovato una società con un’idea ben chiara, con un presidente che è Rebecca Corsi molto ambiziosa che ha le idee chiare su dove vuole arrivare, con un direttore sportivo come Marco Landi che è molto capace ed è stato molto bravo a lavorare sul mercato. C’è uno staff di persone, dal team manager allo staff tecnico, molto organizzato e preparato. Questo ti convince. Per di più c’è un progetto giovane e questo ti aiuta a convincerti, anche se non c’è voluto molto perché è una società ambiziosa con un progetto ben chiaro».

Si ringraziano l’Empoli Ladies e Alessandro Spugna per la disponibilità e la cortesia

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